LA MASCHERA DI BOLZANO, UN PROGRAMMA DI ATTIVITÀ PER RIPENSARE IL CARNEVALE

I festeggiamenti di carnevale sono un appuntamento sentito dai cittadini di Bolzano, dai bambini ma non solo. Il progetto “La maschera di Bolzano” si pone un obiettivo ambizioso e innovativo: avviare un processo partecipato e aperto alla cittadinanza che mira alla progettazione condivisa e alla produzione di una maschera della città di Bolzano entro il Carnevale 2023.
Esiste una “maschera della società”, somma di quelle personali e sintesi delle espressioni, dei significati e delle dinamiche sociali che determinano i gruppi e le comunità in cui viviamo? Qual è quella di Bolzano?
Da questa domanda parte il progetto “La maschera di Bolzano”, un’iniziativa a cura di Cooperativa 19, in collaborazione con Teatro Cristallo e Cristallo Young e con il sostegno dell’Assessorato alle Politiche Sociali, al Tempo Libero e allo Sport del Comune di Bolzano e dell’Ufficio Politiche Giovanili della Provincia Autonoma di Bolzano. Alla base un obiettivo ambizioso e innovativo, avviare un processo partecipato e aperto alla cittadinanza che mira alla progettazione condivisa e alla produzione di una maschera della città di Bolzano entro il Carnevale 2023. Per farlo si parte dai cittadini, grandi e piccoli, attraverso un programma di iniziative e momenti di riflessione collettiva sul significato e l’origine della maschera. Un itinerario ragionato e condiviso di appuntamenti in grado di aprire parentesi di riflessione collettiva lungo tutto il corso del 2022 (collegando il carnevale 2022 al carnevale 2023) sui significati – filosofico, antropologico, sociale – della maschera, cuore della tradizione carnevalesca. Il punto di partenza del progetto è la ricerca etno-antropologica di Brunamaria Dal Lago Veneri che ha raccolto e condiviso le principali tradizioni carnevalesche e le leggende di tutta la provincia. Queste esperienze sono uno dei capisaldi dell’iniziativa. I contenuti delle attività interpretano e integrano le manifestazioni del carnevale esistenti sul territorio, Egetmann di Termeno, Perkeo di Salorno, Klosn in Val Venosta e Klöckeln in Val Sarentino e i loro protagonisti, con le tradizioni della Commedia dell’Arte e dei mascheramenti storici più diffusi e radicati in Italia.
Cuore di tutto il progetto è il coinvolgimento della popolazione attraverso azioni finalizzate alla raccolta di suggestioni e stimoli che permettano di definire i caratteri della maschera di Bolzano. Questi contenuti nascono dalle testimonianze, dai ricordi, dalle leggende e dall’immaginario dei cittadini, grandi e piccini, che, attraverso diverse attività, verranno raccolte, messe a sistema e consegnate al Museo Sartori, primo dei partner nazionali di questo progetto. Saranno il punto di partenza per una progettazione coerente, solida e autentica della maschera, simbolo dell’identità della città e dei suoi abitanti.
Si parte con la distribuzione di questionari, compilabili anche online direttamente dal sito del progetto www.lamascheradibolzano.com. Il questionario sarà distribuito in tutte le classi delle scuole elementari della città e diverrà anche lo strumento di indagine sociale con cui si concluderanno tutte le attività previste: laboratori per bambini e adulti, interventi teatrali itineranti nelle piazze e nei quartieri, conferenze sul tema.
Il primo appuntamento previsto è “La maschera che non c’è” in programma oggi, 1 marzo, in occasione dei festeggiamenti di carnevale ed è lo spettacolo di burattini dedicato a bambini e famiglie del pluripremiato artista Gigio Brunello dal titolo “Un trovatello a casa del diavolo” che si svolgerà in Piazza Matteotti.
Fra i partner nazionali del progetto c’è Il Museo Internazionale della Maschera Amleto e Donato Sartori assieme al Centro Maschere e Strutture Gestuali fondato nel 1979 da Donato Sartori: un gruppo di ricerca pluridisciplinare che si impegna nello studio dei vari aspetti etnologici, antropologici e spettacolari che coinvolgono la realtà della maschera, del corpo e strutture gestuali, sino alla maschera dell’ambiente o mascheramento urbano. Il Centro realizza da anni mostre, seminari, tavole rotonde, creazione di eventi e performances in Italia e in tutto il mondo. Nell’ambito de “La maschera di Bolzano” i professionisti del Museo Sartori porteranno a Bolzano, in primavera e in autunno 2022, numerosi laboratori per tutte le fasce d’età ma anche intergenerazionali (nonni e bambini lavoreranno assieme) e una conferenza sulla maschera, oltre ad occuparsi della progettazione e realizzazione vera e propria della maschera a partire dai dati raccolti con i questionari, per consegnarla durante il carnevale 2023.
Per l’estate 2022 invece, con il Teatro Cristallo, la Compagnia Pantakin e la Compagnia Brat si sta realizzando un inedito strumento di indagine sociale e antropologica per coinvolgere i cittadini: uno spettacolo teatrale con personaggi e maschere create ad hoc a partire dalla ricerca di Bruna Dal Lago Veneri che attirerà il pubblico dei diversi quartieri e delle piazze di Bolzano, invitandolo a ragionare attivamente sulla storia e sui caratteri identitari delle tradizioni locali e della comunità per contribuire attivamente alla coprogettazione della maschera. Al termine dello spettacolo, attraverso questionari e altri dispositivi, gli attori – per la maggior parte locali – coinvolgeranno il pubblico stimolandolo a consegnare idee, suggestioni e prospettive per la definizione dei caratteri della maschera.
Tutti gli appuntamenti con orari e modalità di partecipazione saranno indicati fase per fase sul sito www.lamascheradibolzano.com e sulle pagine social dedicate al progetto.

Foto, SX A DX: Michele Modesto Casarin / regista Compagna Pantakin; Marco Gnaccolini / drammaturgo Compagnia Pantakin; Massimiliano Gianotti / Presidente Cooperativa 19; Gaia Carroli / Direttrice Teatro Cristallo; Juri Andriollo / Assessore alle Politiche Sociali, al Tempo libero e allo Sport del Comune di Bolzano