“Per la Giunta e il Consiglio comunale di Bolzano si avvicina il traguardo di metà consiliatura. Invitiamo il sindaco Renzo Caramaschi ad avviare, all’inizio del prossimo anno, un check-up approfondito che tenga conto del programma della coalizione redatto a ottobre 2020, degli obiettivi raggiunti e di quelli da raggiungere, dei problemi vecchi irrisolti e di quelli nuovi emersi nell’ultimo anno e mezzo, dei progetti in essere e di quelli in attesa di calendarizzazione. Crediamo sia opportuno valutare l’efficienza e l’efficacia della macchina amministrativa nel suo insieme, sia la parte politica, ovvero assessori e consiglieri, sia quella dirigenziale, a prescindere da nomi e accordi di partito o tra partiti. Senza timori reverenziali verso l’adozione di eventuali correttivi”. Lo afferma Claudio Corrarati, presidente di CNA Trentino-Alto Adige.
Il presidente aggiunge: “Percepiamo, dai quotidiani confronti con gli imprenditori associati, una sensazione di preoccupante staticità su diversi fronti che solo in parte può trovare giustificazione con l’interferenza della pandemia”.
Particolare attenzione, secondo CNA-SHV, merita il tema dell’urbanistica. “Oggi a Bolzano – argomenta Gianni Sarti, direttore di CNA-SHV – si può ormai parlare di un grado zero dell’urbanistica. Negli ultimi anni è scomparso dall’orizzonte ogni dibattito sul futuro sviluppo della città, sia tra addetti ai lavori che con la cittadinanza. Nessun convegno, nessun confronto sui mezzi di comunicazione, nessuna informazione sullo stato delle cose. Al massimo qualche spunto sui social, che non lascia il segno nell’opinione pubblica e nell’agenda politica. L’unico dibattito aperto riguarda la mobilità e le relative opere infrastrutturali, questione senza dubbio di estrema importanza. Il tema della trasformazione della città, però, non può ridursi allo snellimento del traffico”.
Ad esempio, rileva l’Unione degli Artigiani e delle Piccole e Medie Imprese, non viene più comunicato, né tantomeno dibattuto, se e in che modo stia proseguendo il progetto dell’areale ferroviario (cosiddetto ARBO): sul sito c’è scritto “pagina aggiornata il 16.12.2019”. Si tratta senza dubbio del più importante intervento sul tessuto urbano (35 ettari), del quale per ora si è persa traccia.
Un altro tema dall’agenda politica e urbanistica è quello della carenza di alloggi, soprattutto quelli acquistabili dal ceto medio. Se si eccettuano gli alloggi IPES, gran parte di ciò che è attualmente in costruzione è riservato ad un’utenza che dispone di notevoli possibilità economiche. Mancano nuove aree sia per le cooperative che per l’edilizia privata. “Tutto ciò – precisa il presidente Corrarati – incide sulla possibilità di trovare personale qualificato che arrivi da fuori provincia. Le nostre aziende non possono crescere, a volte non hanno nemmeno la possibilità di tenere testa alle commesse già in portafoglio”.
Il direttore Sarti aggiunge: “Essendo le aree edificabili a Bolzano pressoché esaurite, non è stato nemmeno tentato un dialogo con i comuni limitrofi per verificare possibili sinergie atte a favorire lo sviluppo urbanistico di un capoluogo di provincia che ha una densità abitativa di 2.055 abitanti/km2, contro ad esempio i 753 di Trento ed i 1.256 di Innsbruck”.
Analoga considerazione – rileva CNA-SHV – si può fare per le aree a destinazione produttiva, dove, nonostante le numerose tipologie insediative pluripiano introdotte proprio dalla CNA-SHV, gli spazi disponibili sono pressoché esauriti e non è stato effettuato alcun serio censimento aggiornato dei volumi aziendali dismessi per favorirne il riuso. Non è stata inoltre recepita la legge nazionale sull’Edilizia Libera, obbligando cittadini ed imprese artigiane ad un continuo ed inutile sperpero di tempo e denaro.
“In sostanza – afferma il direttore Sarti – siamo ben lontani dall’auspicata “smart city”. Se poi interroghiamo cittadini, imprese e progettisti sul funzionamento degli uffici comunali addetti all’urbanistica, scopriamo che le pratiche procedono tra enormi difficoltà burocratiche, in quanto non è stato ancora risolto l’impatto normativo della “nuova” legge urbanistica 9/2018 sulla precedente legge 13/97”.
Il presidente Corrarati conclude: “Manca una vera “cabina di regia” che sappia affrontare e risolvere – sia sul piano politico che su quello della disciplina urbanistica quello stato di “impasse” che sta tornando a fare di Bolzano una città bloccata, incapace di crescere su se stessa dando risposte all’altezza delle attuali esigenze. CNA-SHV si propone alla politica come partner propulsore che faccia ripartire il confronto sull’urbanistica e sul futuro della città. Amministrare bene l’esistente non basta. Il ruolo di “Bolzano capoluogo” necessita una vision concertata tra tanti attori: politici, istituzionali, amministrativi, accademici, imprenditoriali, sindacali. Al momento vediamo solo repliche di visioni stantie”.
Foto. Claudio Corrarati e Gianni Sarti