In tempi di Coronavirus/variante Delta viene in mente che Bolzano fu colpita anche nel 1836 da una brutta epidemia, il colera asiatico. Come ricorda Claudio Calabrese in Bolzano nel segno dei tempi, la colonna corinzia in piazza Madonna a Bolzano fu eretta nel 1909 da Andrä Kompatscher in segno di ringraziamento alla Madre di Dio per aver debellato l’epidemia. La sciagura aveva colpito 1191 bolzanini, dei quali 216 morirono. La colonna è attorniata da quattro statue poste sul basamento quadrato raffiguranti Mosè con il decalogo, Giuditta con la spada, David con l’arpa e Ester con la pelle di felino.
Calabrese ricorda che in questa piazza nel 1908 venne inaugurata la scuola femminile cittadina intitolata all’imperatore austro-ungarico Francesco Giuseppe I, celebrata dalla città come pietra miliare di emancipazione. L’allora borgomastro Dott. Julius Perathoner nel suo discorso inaugurale oltre a magnificare l’aspetto architettonico fortemente innovativo dell’edificio scolastico, sottolineò quanto il nuovo istituto femminile fosse importante sotto il profilo della politica educativa. Da buon liberale Perathoner pose l’accento sul fatto che le maestre laiche provenienti da tutto l’impero subentravano al monopolio dell’insegnamento delle docenti religiose. La direttrice dell’istituto fu Emma von Leurs, figlia della borghesia liberale bolzanina. Formatasi a Innsbruck e a Monaco di Baviera, fu la prima direttrice tirolese laica con una forte inclinazione ai principi della pedagogia progressista del tempo.
Foto, la colonna corinzia in piazza Madonna