Terapie domiciliari: 2 mila persone davanti alle sedi regionali della RAI

“Chiediamo di essere ascoltati e l’opera dei nostri medici dovrebbe essere interesse di tutti”. Così si è espresso l’avvocato Erich Grimaldi, fondatore e presidente dell’”Unione per le Cure, i Diritti e le Libertà” (UCDL) e del Comitato Cura Domiciliare Covid-19. Nella serata di ieri circa duemila persone hanno protestato pacificamente, davanti alle sedi regionali della RAI di tutta Italia, contro l’omessa trattazione del tema delle cure domiciliari precoci da parte della televisione pubblica. “Nonostante i ripetuti inviti e comunicati stampa inviati dal Comitato Cura Domiciliare Covid-19, forte di mezzo milione di iscritti al gruppo Facebook di supporto, non vi è stata alcuna copertura mediatica da parte delle trasmissioni RAI nazionali e dei Tg, né approfondimenti sull’attività del nostro gruppo o sulle cure domiciliari in generale”, ha continuato il legale, il quale ha ribadito che il silenzio della televisione pubblica è proseguito pure durante “il dialogo tra il nostro Comitato e le istituzioni, in occasione dell’incontro con il Sottosegretario Pierpaolo Sileri, del voto dell’8 aprile scorso con cui il Senato ha chiesto al Governo l’impegno per l’avvio di un tavolo di lavoro con i nostri medici”. Visibilità assente anche dinnanzi “a tutte le battaglie in tribunale, che abbiamo portato avanti e vinto, rispetto alle stesse cure”. Sottolinea l’avvocato Grimaldi: “Quando si è parlato delle nuove linee guida licenziate dal Ministero della Salute, perché non è stato fatto neppure cenno al voto del Senato?”. Infine, “anche rispetto alla vaccino-vigilanza attiva e passiva la televisione pubblica non sta dando alcuna indicazione, fondamentale per la ricerca volta a migliorare l’informazione sulla stessa campagna vaccinale, così come sul consenso informato che andrebbe spiegato ai cittadini, tralasciando l’omessa informazione sulle oltre 15 mila persone che hanno partecipato alle nostre conferenze nazionali a Milano e Roma”. I presidi sono stati organizzati simultaneamente davanti a tutte le sedi regionali della RAI (comprese quelle di Bolzano e Trento). A Roma i manifestanti in viale Mazzini erano oltre duecento. La manifestazione ha colto nel segno, in quanto i referenti dell’UCDL sono stati raggiunti e intervistati da numerosi giornalisti RAI: “Un segnale che ci lascia ben sperare per il futuro, perché il servizio pubblico, proprio nella sua declinazione naturale, dovrebbe garantire la libera informazione e raccontare agli Italiani ogni singolo aspetto rilevante e indubbiamente il lavoro dei medici del nostro gruppo lo è stato e continua ad esserlo”, conclude il legale. Per la portavoce del gruppo, Valentina Rigano, “assistere in contemporanea e in diretta alla presenza di cittadini desiderosi di chiedere più informazioni alle redazioni della televisione pubblica è un fatto da ricordare. In qualità di giornalista ritengo fondamentale l’approfondimento e l’ascolto, prima ancora del confronto e dell’eventuale dissenso, a maggior ragione da parte della televisione pubblica”. Nella giornata di ieri i referenti dell’UCDL hanno raccolto migliaia di firme per chiedere alla presidenza RAI di trattare la tematica delle cure domiciliari precoci contro il Covid-19.

Foto, un presidio organizzato dall’UCDL – fonte UCDL e Comitato Cura Domiciliare Covid19