Il caso del piano pandemico. Transparency International: “Tutelare il dottor Zambon e garantire più trasparenza nelle agenzie ONU”

La lettera aperta di Transparency International e di 40 organizzazioni della società civile, all’Assemblea Mondiale della Sanità, non può lasciare indifferenti. “Le preoccupazioni delle organizzazioni firmatarie della lettera aperta nascono dalla denuncia, da parte di Francesco Zambon, di ritorsioni nei suoi confronti a partire da maggio 2020, quando l’allora ricercatore dell’OMS si oppose alla richiesta di modificare alcune informazioni contenute nel report “Una sfida senza precedenti, la prima risposta dell’Italia al COVID-19”, report che è stato successivamente ritirato dal sito web dell’OMS, il 14 maggio dello scorso anno”, come si legge nella dichiarazione di Transparency International Italia, piombata come un macigno sul tavolo dell’Assemblea Mondiale (la settantaquattresima, attualmente in corso). Il ricercatore Francesco Zambon si era dimesso dall’OMS il 31 marzo scorso, dopo avere denunciato pubblicamente il mancato aggiornamento del piano pandemico italiano, nonché responsabilità ed omissioni della stessa Organizzazione Mondiale della Sanità (l’intervista: https://www.buongiornosuedtirol.it/2021/05/esclusivo-il-caso-del-piano-pandemico-il-ricercatore-francesco-zambon-vi-spiego-perche-loms-deve-cambiare/). “La 74° Assemblea Mondiale della Sanità, il principale organo di governo dell’OMS composto da 194 Stati membri, si riunisce questa settimana per affrontare la gestione finale della pandemia e definire strategie per prevenirne ulteriori in futuro, attraverso anche la costruzione di un mondo più sano, più sicuro e più giusto. La tutela e il supporto ai whistleblower sono fondamentali per raggiungere questi obiettivi e garantire responsabilità, buon governo e sicurezza pubblica”, sottolinea l’organizzazione internazionale non governativa, che si occupa di corruzione, non solo in ambito politico (la lettera ufficiale: https://www.transparency.it/images/pdf/Open_letter_to_World_Health_Assembly.pdf). Transparency International Italia, insieme a Transparency International, Whistleblowing International Network e Government Accountability Project, unitamente alle altre organizzazioni, temono che “la mancanza di un’efficace protezione per chi si espone denunciando irregolarità rischia inoltre di disincentivare altri dipendenti dell’OMS dal segnalarle. Il caso, così come sembra sia stato gestito finora, rischia anche di alimentare una grave sfiducia nei sistemi dell’OMS e delle Nazioni Unite”. Sono due le preoccupazioni principali dei firmatari: la soppressione del report indipendente (riguardante l’Italia), che avrebbe fornito indicazioni preziose sulla gestione della pandemia e le ritorsioni subite dal dottor Zambon, ritorsioni che rivelano il fallimento della politica dell’OMS, non più in grado di garantire né la trasparenza del suo operato, né di diffondere informazioni autenticamente attendibili per la tutela della salute pubblica. Transparency International invita tutti i membri dell’Assemblea a una disamina indipendente delle dichiarazioni del ricercatore. “Ora mi sento meno solo”, commenta il dottor Zambon, che precisa: “La voce di Transparency International non può essere ignorata o liquidata con una frase del portavoce dell’OMS. Rispondano nel merito. Basta giocare a nascondino sulla vita delle persone. In questi mesi l’OMS ha fatto dichiarazioni fantascientifiche su questa bruttissima storia. Delle due l’una: o sono in completa malafede o semplicemente non conoscono i fatti. E, nell’ultimo caso, si informino prima di rilasciare dichiarazioni. Ora mi aspetto scuse formali dall’OMS. Niente di meno”.

Foto: “Aula di Montecitorio” di Ffeeddee, via Wikimedia Commons, licenza CC BY 3.0 IT