Il 4 ottobre scorso in riva al Passirio i meranesi avevano eletto con una maggioranza risicatissima di appena 37 voti l’ancora per poco tempo sindaco Paul Rösch, dato che ieri sera, ultimo giorno utile per fare approvare la Giunta comunale dal Consiglio, l’operazione non è andata in porto. Fino alla nomina del Commissario, sia il Sindaco che i consiglieri eletti resteranno in carica, ma è una questione di pochi giorni.
Già dopo l’elezione di Paul la strada era sembrata tutta in salita, anche se a molti nella città del Passirio, politici navigati compresi, non sembra chiaro che non basti avere eletto il Sindaco, ma occorre anche avere i numeri in Consiglio che approvino la Giunta e il relativo programma. Inoltre, ci sono una serie di questioni di natura legale di cui bisogna tener conto nella composizione della Giunta, non è un gioco da ragazzi, tra fattori etnici, rappresentanza di genere e altro. In ogni caso non è stato possibile formare una Giunta e così il Comune di Merano sarà commissariato. Perché? Quali le ragioni? Senz’altro non mancheranno tra i vari gruppi politici coloro che cercheranno di attribuire la responsabilità di questa situazione di stallo all’avversario. Forse è troppo facile, poiché già uno scarto di 37 voti dovrebbe essere indicativo per rendersi conto che una svolta è più che necessaria. A parte che ancora prima del ballottaggio si era capito che la città è divisa in due. Considerando una situazione così ingarbugliata bisognerebbe andare al di la del risultato personale e valutare la situazione generale. Siamo sicuri che tutte le parti in causa siano state in grado di farlo con la dovuta lungimiranza senza perdere d’occhio il focus centrale, ovvero la città? La politica è un’arte difficile, qualcuno disse del compromesso, e a Merano più di uno avrebbe dovuto e potuto farli i compromessi. Ora non resta che meditare su ciò che è stato fatto e non, per tentare di eleggere un Sindaco con maggioranza solida nel 2021.