Italia. Si disquisisce di economia e intanto lo spraed sale

Forse domani Giuseppe Conte scioglierà la riserva e consegnerà al presidente Mattarella la proposta dei ministri.

È già passato un giorno da quando Mattarella ha incaricato il professor Conte, illustre giurista pugliese con cattedre a Roma e Firenze, di formare il nuovo esecutivo della Repubblica. La sera dell’incarico sembrava che Conte avrebbe elaborato la lista dei ministri in tempi rapidissimi, ma così proprio non sembra. Uno scoglio particolarmente difficile da superare pare sia il nome del futuro ministro dell’economia. Da giorni si parla di Paolo Savona molto gradito a Matteo Salvini, nonostante le riserve del Colle. È cosa nota che il già ministro Savona si sia mostrato più volte euroscettico, forse oggi un’eresia imperdonabile. È chiaro, e Conte lo sa benissimo, che spetta al Capo dello Stato approvare la lista dei ministri propostagli dal presidente incaricato. Un principio costituzionale che certe volte sembra sfuggire a più di un esponente dell’attuale maggioranza in parlamento. In ogni modo in attesa di chiudere definitivamente il cerchio per consegnare la lista dei futuri membri del governo, la situazione economica italiana continua a subire fibrillazioni. Lo spread , ovvero la differenza di rendimento tra i titoli di stato italiani e tedeschi, è ulteriormente salito raggiungendo quota 200. Conte che sembra intenzionato a sostenere i risparmiatori, persino a risarcire coloro che hanno subito forti perdite dovute al default di alcune banche, ha incontrato l’attuale governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco per discutere sul debito italiano. Ahimè, nulla di nuovo, come ci ricordano i nostri partner in Europa. A margine dell’Ecofin, vale a dire il Consiglio di “Economia e finanza”, il vicepresidente della Commissione responsabile per l’Euro, Valdis Dombrovskis, riferendosi al probabile nuovo governo italiano ha auspicato che nel Bel Paese si portino avanti politiche di bilancio responsabili.
Visionando il contratto di coalizione, che di fatto non è altro che il solito accordo politico, difficilmente l’Italia potrà praticare politiche economiche responsabili senza ledere quanto previsto dai limiti imposti dall’Europa. Difficile che l’economista di turno al dicastero competente riesca a fare prodigi di sorta. Quando  mancano i soldi, non si fanno miracoli.

In foto: Giuseppe Conte.