Dopo l’uccisione dell’attentatore di Berlino il nostro paese si trova a dover gestire un problema in più: eventuali ritorsioni sul territorio nazionale. In vista dell’ultimo dell’anno saranno 800 circa gli agenti schierati in più da Polizia e Carabinieri, addestrati ed armati (più pesantemente) per scongiurare eventuali assalti terroristici. Oltre a ciò in campo i jet dell’Aeronautica Militare dislocati a difesa d’eventuali attacchi al nord. A questo s’aggiungono mitragliatrici su elicotteri da soccorso e pronto intervento delle forze speciali d’esercito, marina ed aeronautica. Un settore quello degli interventi speciali, che vede i nostri reparti tra i più preparati al mondo, con percentuali di successo più elevate di Navy Seal e Sas britannici. Ros, Consubin, Col Moschin ed incursori dell’Aeronautica rappresentano garanzie. I dislocamenti sono ovviamente segreti ma queste truppe sceltissime sono dislocate in modo da essere in pochi minuti su obiettivi ritenuti sensibili. Anche i Mangusta (elicottero d’attacco ad alta prestazione) potrebbero entrare in azione in casi estremi come Nizza o Berlino. Motivo per cui il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, Enzo Cecciarelli, ha anche disposto che gli elicotteri solitamente dedicati a soccorrere le persone siano forniti di una mitragliatrice. Il motivo? Scongiurare ed eventualmente poter rispondere al fuoco di altri “elicotteri, droni o ultraleggeri che avessero intenzioni ostili”. A questo si aggiungono i vari veterani (ex Tf45) nei reparti, abituati ad azioni ad alta tensione in Afghanistan (azioni sotto comando Nato che non sono pubblicizzate in Italia). A questo si vanno ad aggiungere auto blindate per le forze dell’ordine e “checkpoint” dislocati nei punti nevralgici. Nessuna località è esclusa, dalle grandi città come Roma o Milano alle città come Bolzano o la piccola Merano, ove sono stati posizionati sistemi atti a prevenire (si spera) attacchi stile Berlino. La paura sembra aver contagiato l’Italia e l’Europa che si apprestano a vivere un Capodanno blindato, tra cecchini sui tetti, elicotteri da guerra e barriere anti terrorismo, un Capodanno con il coltello tra i denti. Se questo status d’emergenza sia solo temporaneo non è dato saperlo, “l’emergenza “e la paura hanno invaso l’Europa dalla prima strage al giornale satirico parigino, datata gennaio 2015. L’Europa pare sempre più una fortezza militarizzata e la governance continentale sembra non aver in mano il bandolo della matassa, forse insieme agli auguri d’inizio anno sarà bene augurarsi che il 2017 porti consiglio.
Foto/Praxis