Speciale Redazionale. Bolzano, Piazza Walther

Chi era questo Walther, che dà il nome alla piazza centrale di Bolzano?

di Pinuccia Di Gesaro

Walther von der Vogelweide, figura preminente tra i più importanti Minnesänger, i poeti della poesia cortese delle letteratura medievale tedesca. Personaggio tanto prestigioso quanto misterioso, perché possediamo pochissimi dati che ci possano fornire informazioni sulla sua vita. Non sappiamo nemmeno con sicurezza dove e quando sia nato.

Molte sono le regioni che si contendono un così illustre personaggio, e tra queste c’è anche l’austriaco Tirolo. Lo storico Joseph Riedmann nella sua “Geschichte des Landes Tirol” (Storia del Land Tirolo) ricorda che all’imbocco della Val Gardena, presso Chiusa, a meno di trenta chilometri a nord di Bolzano, c’è una maso – podere con abitazione – che si chiama “Vogelweiderhof”, accreditando così l’ipotesi che il poeta fosse nato in questa località. Confortano questa ipotesi alcuni studiosi che, pur non citando il nome del maso, affermano che il poeta sarebbe nato in Val d’Isarco attorno al 1170 dove avrebbe passato la sua fanciullezza; successivamente avrebbe studiato presso la scuola vescovile di Bressanone e avrebbe risieduto a Novacella, sede di una importante abbazia.

Si sarebbe poi trasferito alla corte dei Babenberg dove avrebbe imparato a “singen und sagen“, a “cantare e parlare” come ci ricorda lui stesso.

A partire dalla seconda metà dell’Ottocento, con il crescere dei nazionalismi contrapposti, da parte tirolese riprese l’interesse nei confronti di Walther. Dimostrare la sua nascita nel Tirolo medievale veniva visto come un modo per affermare la “germanicità” della regione. Anche per questo nel 1889 venne eretto a Bolzano, allora territorio austriaco, il monumento dedicato a Walther, che ancor oggi si trova nella omonima piazza. E non fu di certo un caso se di lì a qualche anno a Trento venne eretto il monumento a Dante.

In foto: la statua di Walther von der Vogelweide a Bolzano