Finalmente dopo tanti tentennamenti la riforma della Pubblica amministrazione è legge. Il testo è stato approvato definitivamente dal Senato della Repubblica e le novità sono parecchie, dal taglio delle prefetture a quello delle camere di commercio fino alla soppressione del Corpo Forestale. L’Aula del Senato ha approvato la delega sulla Pubblica amministrazione con 145 voti favorevoli e 97 contrari, ma ciò che maggiormente stupisce è che la presenza delle opposizioni in Aula abbia consentito di garantire il numero legale e pertanto l’approvazione del provvedimento. E già, a volte sono proprio le opposizioni a salvare la maggioranza. In sostanza a favore della delega hanno votato Area Popolare e il Partito Democratico, mentre si sono espressi contrariamente al ddl M5s, Forza Italia, Lega Nord, Conservatori, Riformisti italiani, Sel, Grandi Autonomie e Libertà ed Alleanza Liberalpopolare-Autonomie. Ora dopo l’atto di promulgazione e pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica si aprirà la fase di attuazione. In ogni caso dovrebbero avverarsi una serie di modifiche, dalla razionalizzazione delle partecipate pubbliche al riordino della dirigenza, dalla digitalizzazione dei servizi al processo contabile, dal taglio delle prefetture a quello delle camere di commercio alla soppressione del Corpo Forestale dello Stato che dovrebbe confluire in tutto o in parte in un’altra forza di polizia. Il Consiglio dei Ministri dovrebbe presentare il primo pacchetto di decreti attuativi dopo la pausa estiva, salvo promulgazione e pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. E così, dopo la riforma della scuola si riforma anche la Pubblica amministrazione.