Addio Pino Daniele, mito della musica italiana
Giuseppe Daniele, conosciuto da tutti come Pino è stato uno dei musicisti italiani più conosciuti al mondo. Non è un caso che all’indomani della notizia della sua improvvisa scomparsa non solo i tanti fan italiani, ma anche coloro che lo stimavano all’estero hanno espresso il proprio dolore. Infatti l’Italia ha perso non solo una stella della musica, ma un uomo d’onore, un napoletano che ha saputo dare all’Italia quel decoro che merita e troppi hanno dimenticato.
Pino Daniele ha avuto una carriera come cantautore e chitarrista lunga ed intensa, forse troppo per un uomo così sensibile. Fin dagli anni del diploma ha avuto inizio una corsa verso il successo, partendo con il gruppo “Batracomiomachia” e l’importante traguardo con ”Terra mia” nel’77. Nel 1980 fece da apri pista al concerto milanese del mitico Bob Marley, per poi suonare a Cuba e all’Olympia di Parigi con artisti straordinari come Mike Mainieri o Mel Collins. Indimenticabile il suo successo in Piazza del Plebiscito nel 1981 quando radunò duecentomila persone. Con l’apprezzato Claudio Baglioni fu ospite nell’album “Oltre” nel’90 e nel ’95 suonò con Pat Metheny, con gli Almamegretta, Jovanotti, Eros Ramazzotti e Chik Corea. Un artista a tutto tondo insomma, sempre capace di rinnovarsi senza tuttavia perdere mai i propri riferimenti sviluppò un nuovo stile musicale chiamato da lui stesso “tarumbo”, vale a dire un mix di tarantella e blues. Con il nuovo millennio fu la volta di “Medina” con 500.000 copie vendute in Italia. Di tournée in tournée diventò sempre più popolare e importante, tanto che oggi la musica italiana non è più immaginabile senza citare Pino Daniele.