Trovare delle occupazioni ai propri bimbi, soprattutto piccoli, diventa sempre più una sfida per le famiglie altoatesine. Si scopre, così, che c’è un vero e proprio boom di richieste per le attività estive organizzate dalla Provincia negli asili. Tanto da costringere l’esecutivo a mettere mani al portafoglio per finanziare le attività andando a rimpinguare con 1,8 milioni un gruzzoletto che già ammontava a 4 milioni per un totale di tutto rispetto: 5,8 milioni. La proposta è arrivata dall’assessore Waltraud Deeg e andrà a supporto delle iniziative realizzate con la collaborazione di cooperative e Comuni, ma è evidente che il rischio di perdersi in mille rivoli ci sia. Così il Landeshauptmann Arno Kompatscher ha dato il via libera, ma con una certa riserva. “Chiederemo all’assessore Deeg di elaborare un progetto di riorganizzazione dell’offerta per renderla più omogenea e vicina alle esigenze delle famiglie moderne”. Qualcosa, evidentemente, è di troppo o mal calibrato e il rubinetto perde.
Si cerca, invece, di dare maggiore impulso alle esperienze all’estero degli studenti delle superiori. “Oggi per loro è previsto un esame al rientro da questi periodi, ma la nostra intenzione è di renderlo obbligatorio solo nel caso l’alunno sia carente nella materia linguistica oppure quando la scuola estera presenti mancanze negli aspetti peculiari di indirizzo. Non vogliamo, insomma, ci siano particolari freni piscologici per esperienze che fanno bene al curriculum quasi come un bel voto all’esame di maturità”. Via libera anche al servizio di volontariato estivo per quei ragazzi tra i 15 e i 19 anni che vogliono maturare esperienze nel settore del sociale. Rimborso spese di 80 euro la settimana per 93 di loro che potranno essere sparpagliati tra enti pubblici e associazioni private. Una piccola boccata d’aria. Spazio anche al bando per i progetti per il servizio civile provinciale da presentare entro il 20 agosto. Qui si tratta di giovani tra i 18 e i 28 anni disponibili per 30 ore con rimborso di 450 euro.
Piccola rivoluzione, infine, anche nel mondo delle borse di studio che adesso non vivranno più secondo parametri propri, ma si uniformeranno alla scala del Durp: metro sociale di tutte le prestazioni altoatesine. Il reddito, insomma, la farà da padrone.
Alan Conti