Vuol dire il morto col bernoccolo, ma il termine siculo è di origine araba, si dice “Il morto con la zebiba”. E’ il titolo del nuovo giallissimo che il celebre scrittore siciliano Carlo Barbieri presenterà a Bolzano per conto della Società Dante Alighieri martedi prossimo.
Questa la breve storia. Su una spiaggia siciliana viene ritrovato il corpo senza vita di un uomo dai tratti mediorientali. Si pensa quindi all’ennesima tragedia di migranti, ma invece non è così. Un dettaglio rivela che si tratta di un omicidio. Il cadavere, che puzza di alcool, presenta una macchia sulla fronte, la zebiba per l’appunto, quella macchia-cicatrice che si forma a causa del frequente contatto con il tappeto della preghiera. Il morto era quindi un buon musulmano e i buoni musulmani non bevono alcol.
Un nuovo rompicapo per il commissario Francesco Mancuso della Squadra omicidi di Palermo che indagherà fra circoli esclusivi di antica nobiltà e nei rifugi delle estreme povertà che si nascondono nei vecchi palazzi pericolanti, e al quale toccherà pure fare una imprevista trasferta-lampo nella Cairo post-Mubarak.
Francesco Mancuso di Barbieri e il collega Montalbano di Camilleri si somigliano molto nella loro sicilianità verace. Anch’egli è commissario cittadino dalla profonda carica umana, capace di grandi slanci e di “ozi scientifici” , di dubbi e di ironia, capace di condensare un intero discorso in una penetrante “taliata”(sguardo). E che quando la giustizia dei codici non gli basta, lascia la regia alla propria coscienza. Mancuso è anche “un siciliano d’alto mare”, secondo la definizione che ha dato di lui Camilleri, che tra le molte somiglianze col suo Montalbano ha anche qualche differenza. Montalbano è scapolo per vocazione, mentre il commissario Mancuso è single per necessità, perchè non ha trovato la donna dei suoi sogni: una donna accanto gli manca davvero. Mancuso poi è un cristiano che non va in chiesa e odia la chiesa in mercedes, quella paludata, pomposa e fondamentalmente un po’ ipocrita, e stima invece le vere opere caritatevoli.
Carlo Barbieri ha vissuto a Palermo, Catania, Teheran, Il Cairo. Ora risiede a Roma, ma passa buona parte del suo tempo in Sicilia.
Lo scrittore ci parlerà lui stesso del suo bel personaggio alle prese con questo rompicapo musulmano, “Il morto con la taliata”, conversando con Marco Schoepf, martedì 29 aprile, al Circolo Ufficiali di via Druso 20 a Bolzano alle ore 18,30.