Con il sole che batte sul ciuffo trasformandosi (anche lui) in mille riflessi incontriamo Arturo Brachetti al tavolino del Caffè Città mentre si gusta una piazza Walther inondata dalla luce primaverile. “Bolzano è sempre bella. La frequento dal 1986, dai primi anni di attività e ci torno sempre volentieri. È affascinante architettonicamente e culturalmente”. Con il suo spettacolo “Brachetti che sorpresa” accompagnato da Luca Regina, Nunzio “Tino” Fimiani e Francesco Scimemi ha conquistato il pubblico bolzanino nella serata di ieri e martedì strappando applausi allo stesso ritmo con cui si cambia d’abito. È la chiusura col botto del cartellone de “La Comune” in un frullio di costumi, disegni sulla sabbia, ombre cinesi e una scenografia mutevole che toglie il fiato ogni quarto d’ora. Passeggiate nello spazio e nel cinema, risate e colpi di magia a raffica. Naturalmente un meccanismo che chiede molto alla struttura che lo ospita. “Lo Stabile si presta perfettamente: è un teatro bellissimo e nuovo. I ragazzi sono molto contenti dell’opportunità che hanno in questo scenario”. I ragazzi sono i compagni di viaggio di Brachetti in questa tournée, arrivata a Bolzano dopo Ancona, Napoli e Bari: uno spettacolo condiviso che molti hanno visto come un elemento di novità nel campionario di Brachetti. “Ma io ho sempre fatto questo genere di show collettivi – ribatte il trasformista torinese – e la forma del varietà mi intriga moltissimo. Si tratta di uno spettacolo dal ritmo intenso, si ride molto, c’è grande alternanza di temi comici, magici e teatrali”. Una scelta che è anche propedeutica a nuovo passi da “solista”. “Sto preparando un nuovo one man show e non volevo portare troppo sul palco. D’altronde in carriera non possono essere tanti gli spettacoli fatti interamente da soli”. In ogni caso i bolzanini sono rimasti ammaliati da cambi improvvisi di costume, un battito di ciglia cowboy e il battito dopo dama western, dalle ombre cinesi e i disegni sulla sabbia ispirati a Tim Burton. Una performance proiettata sul video tanto perfetta da sembrare registrata. “Assolutamente no – ride Brachetti – viene tutto fatto dal vivo e ho tre o quattro differenti versioni. Una con i Paesi del Mondo, una con l’oroscopo..”. C’è anche un’altra curiosità sussurrata da alcuni bolzanini legata alle classiche colombe dello show di magia presentato dal giovane Luca Bono. “Sì, sono vere, ma hanno una storia particolare. Arrivano da un allevamento che da dieci generazioni segue i volatili proprio per questo genere di spettacoli. Sono nostre compagne di viaggio e abbiamo sempre le voliere con noi”. Brachetti, infine, si concede una riflessione sul pubblico bolzanino: “È mitteleuropeo, appassionato, competente e con un elevato senso della comicità. Rispecchia la natura stessa della vostra bella città. In questo senso venire qui è sempre uno splendido banco di prova. Per questo cerco sempre di inserirvi nei miei cartelloni”. Non resta che aspettarne il ritorno.
Alan Conti