Dalla bellezza del corpo al benessere interiore

Il mondo è in rivoluzione. Le tradizionali classi sociali della sociologia politica non esistono più, tanto da consentire ad un noto esponente della destra politica locale di muovere un austero rimprovero al coordinatore del Partito di Rifondazione Comunista della provincia di Bolzano di non aver inserito «nemmeno un operaio!» nella lista dei candidati per le prossime elezioni provinciali del 27 ottobre.

Analogamente, nei campi professionali sono profondamente mutate le fisionomie delle figure attive nel mondo del lavoro, e in particolare quelle del variegato settore artigianale.
Tra queste ultime, un mestiere un tempo sconosciuto e ora molto diffuso è quello dell’estetista. Ancor oggi, però, se ne ha un’idea superficiale e un po’ grossolana. Chiediamo ad una operatrice del settore, Sonia Sculco, che presta la sua opera al New Body Studio a Merano-Sinigo, di illustrarci le caratteristiche del suo lavoro.
«Avevo imparato a scuola a lavorare con estrema attenzione sulla pelle delle persone, ad usare le tecniche adatte per migliorarne l’aspetto. È un mestiere con una vera e propria metodologia e regole da seguire, tuttavia ciò non basta, c’è un altro aspetto importante che vorrei sottolineare» risponde l’operatrice. Sappiamo che l’estetista si occupa della cura del viso, delle unghie, dei massaggi al corpo,in generale del benessere della persona. Tutto ciò si esaurisce nel momento in cui la persona si guarda allo specchio, oppure è qualcosa di più, le chiediamo
«Già – risponde la signora Sculco- qui si investe proprio una questione fondamentale che mi sta particolarmente a cuore e cioè un altro tipo di benessere che io tendo a comunicare ai miei clienti. Dopo l’esperienza che ho maturato nei più bei centri relax dell’Alto Adige, oltre che nell’attività in proprio che svolgo ora, ho capito quanto sia importante riuscire a far passare un messaggio di benessere che non è solo fisico, ma anche di conforto e di sostegno morale. Attraverso il mio lavoro cerco sempre di trasmettere non solo il desiderio di sentirsi piacevoli, ma anche quello di valorizzare la propria personalità, di rafforzarne l’autostima e di rinsaldare la consapevolezza della propria dignità».