Una delle formazioni più amate da pubblico e compositori nell’ambito della musica da camera è senza dubbio il quartetto d’archi. È perciò particolarmente interessante scoprire come la musica contemporanea abbia trattato e tratti la scrittura per questo ensemble, un’esplorazione sonora che di fatto è al centro del prossimo appuntamento del Festival di musica contemporanea di Bolzano.
Il 9 novembre alle ore 18.00 si aprono nuovamente le porte della Sala Michelangeli del Conservatorio di Bolzano, per il penultimo appuntamento di questa 51° edizione del festival. Sul palco troviamo un gruppo giovane ed energico, già affermatosi come importante interprete di Nuova Musica nel panorama italiano: il Quartetto Maurice, formato dalle violiniste Giorgia Privitera e Laura Bertolino, Francesco Vernero alla viola e Aline Privitera al violoncello. La formazione nata nel 2002 ha approfondito negli anni lo studio del repertorio contemporaneo, dai grandi maestri del secondo Novecento fino ai compositori più recenti, della cui musica il quartetto si è fatto anche promotore in prima persona con commissioni di nuove opere. Al loro attivo i quattro musicisti hanno diversi premi, riconoscimenti e lavori discografici apprezzati dalla critica, come il disco uscito nel 2019 per Stradivarius con musiche per quartetto d’archi ed elettronica dei compositori Fausto Romitelli, Mauro Lanza, Andrea Agostini e Silvia Borzelli, ma anche il vinile in edizione limitata per Holidays Records con il brano di Luciano Berio Fragmente-Stille, an Diotima, in occasione del centenario della nascita del compositore che cade proprio quest’anno.
Berio, il grande genio dell’avanguardia novecentesca, viene celebrato anche nel programma di questo concerto al conservatorio, con l’esecuzione di una sua importante partitura per quartetto ovvero Sincronie, scritta nel 1964. Si tratta di un’opera estremamente complessa, dove raramente gli strumenti usano le corde in modo normale, rendendo il brano tecnicamente molto impegnativo. Il suono si polverizza e lo sviluppo quasi impercettibile consiste più che altro in una raffinata successione di suoni alienanti, che il quartetto produce quasi come fosse un unico strumento.
Secondo in programma è invece uno dei più importanti compositori altoatesini contemporanei, Eduard Demetz, artista prolifico le cui opere sono state eseguite da importanti solisti e gruppi come Thomas e Patrick Demenga, Philipp Tutzer, Andrè Schuen, il Quartetto Arditti, l’Artemis Quartett e molti altri.
La partitura che verrà eseguita dal Quartetto Maurice valse a Demetz la vittoria dell’ ”Artemis Quartet Composition Competition” nel 2015 e si intitola Broken Islands. Si tratta di cinque movimenti di breve durata che si concentrano sulla costruzione di una propria sonorità; tra i movimenti sono gettate quasi come ponti, delle isole sonore di pochi secondi che servono a collegare questo interessante arcipelago sonoro.
A chiudere il programma è invece un’altra importante opera per quartetto, dedicata dal compositore Iannis Xenakis al Quartetto Arditti nel 1983, dal titolo Tetras, che significa appunto “quattro”, in riferimento al numero di esecutori. Un’opera in nove sezione, ricca di virtuosismo, che per lo più tratta i quattro musicisti come fossero un’unità, impegnandoli insieme in glissandi, ostinati, suoni percussivi e molto altro. Solo raramente uno strumento emerge, come nel lungo solo di violino che apre il pezzo.
Il Festival di musica contemporanea concluderà questa sua 51° edizione con un concerto dedicato alle scuole il giorno 14 novembre alle ore 11:00, nuovamente presso il Conservatorio di Bolzano, in collaborazione con la Federazione Cori dell’Alto Adige. Sul parco ritroviamo l’Ensemble Windkraft, diretto questa volta da Marco Mantovani che è anche il compositore dell’opera Il Filobus 75, per voce recitante, clarinetto, violino, accordeon, percussione, arpa, tastiera e contrabbasso. Una fiaba musicale ispirata al racconto tratto dalla raccolta di Gianni Rodari “Favole al telefono”. La voce di Paolo Foschini si fonde agli strumenti musicali per tratteggiare un gruppo di personaggi e le loro storie, scaturiti dall’inesauribile fantasia dell’autore.
Foto, Quartetto Maurice