ESCLUSIVO. Covid, assolta la giudice che sentenziò contro le misure restrittive

Assolta in Cassazione la giudice fiorentina Susanna Zanda, che durante la pandemia aveva sentenziato contro le misure restrittive. Si chiude un altro, amaro capitolo risalente all’epoca Covid. Per le sue posizioni ‘critiche’ era stata condannata dal Consiglio Superiore della Magistratura, che le aveva comminato la sanzione disciplinare della censura. Nell’udienza dello scorso 23 settembre la giudice Zanda -assistita dall’avvocato Olga Milanese- ha fatto valere le sue ragioni, contestando i provvedimenti del CSM. Nella pubblica udienza la difesa ha definito la sanzione disciplinare nei confronti della Zanda un ‘atto punitivo’, comprovato dall’assenza dei requisiti di terzietà e imparzialità dell’organo giudicante. Riportiamo, per dovere di cronaca, le parole dell’avvocato Olga Milanese. Nell’udienza il legale ha dichiarato che: “La sentenza del CSM assumeva le sembianze di un atto punitivo ad personam, non dipeso da un asserito e non dimostrato non corretto svolgimento delle sue funzioni magistratuali, quanto piuttosto da pregresse decisioni adottate dalla dott.ssa Zanda nei confronti di noti personaggi politici.  La magistrata aveva, infatti, giudicato le cause incardinate dal politico Matteo Renzi, rigettando le richieste di quest’ultimo con le sentenze del 31 gennaio 2023, 09 febbraio 2023, 27 febbraio 2023, 11 e 28 luglio 2023, tutte di rigetto. Non è un caso, a nostro avviso, che subito dopo le prime tre sentenze di rigetto emesse nei confronti del politico Renzi tra gennaio e febbraio 2023, il 4 aprile 2023 il deputato renziano Scalfarotto abbia presentato atto di sindacato ispettivo sollecitando, di fatto, un intervento disciplinare nei confronti della magistrata per l’ordinanza di riammissione sul lavoro da questa emessa oltre 7 mesi prima e pretestuosamente invocata per sostenere la necessità dell’esercizio dell’azione disciplinare. Solo dopo questo sollecito è stata esercitata l’azione disciplinare il 17 maggio 2023. Il procedimento è stato poi affidato alla Sezione disciplinare il cui Presidente di Commissione, avv. Pinelli, era stato legale della fondazione Open e aveva promosso alla Consulta il conflitto di attribuzione contro la Procura di Firenze per l’asserita violazione delle prerogative costituzionali del politico Renzi. All’udienza dell’01 ottobre 2024 uno dei componenti della Commissione è stato sostituito dal Consigliere avv. Ernesto Carbone, ex deputato Renziano. Gli evidenti legami politici con il deputato Renzi di due dei membri della Sezione disciplinare che ha giudicato l’operato della dott.ssa Zanda compromettono irrimediabilmente la pretesa terzietà e imparzialità dell’organo giudicante. L’esistenza stessa di tali legami avrebbe dovuto imporre ai suddetti membri dell’organo disciplinare di astenersi dalla trattazione e dalla decisione del procedimento in oggetto, anche in segno di rispetto delle delicate funzioni rivestite. Non può non ritenersi quanto meno singolare la circostanza che, a fronte delle numerose pronunce di riammissione dei lavoratori sospesi per mancanza di green pass intercorse in questi anni -molte delle quali citate come precedenti giurisprudenziali dalla stessa dott.ssa Zanda nei provvedimenti emessi-, solo la dott.ssa Zanda sia stata interessata da un procedimento disciplinare, nonostante anche altre pronunce contenessero espliciti rimandi al notorio, anche più pregnanti rispetto al fugace riferimento effettuato dalla Zanda, peraltro, in solo uno dei provvedimenti ad ella contestati”.