Il festival di teatro danza altoatesino ALPS MOVE entra nel vivo con gli spettacoli nel capoluogo. Tre appuntamenti distribuiti su tutto il weekend, dedicati a tutti gli appassionati ma anche a chi è disposto a lasciarsi incuriosire dai linguaggi sperimentali della danza contemporanea.
La rassegna, che quest’anno giunge al traguardo della ventesima edizione, invita ogni anno performer, danzatori e coreografi altoatesini a portare le loro nuove produzioni sui palcoscenici locali. Sono molti quelli che risiedono sul territorio ma altrettanti coloro che invece hanno costruito, o stanno costruendo, una carriera all’estero nel mondo della danza. Compito della piattaforma del Tanzkollektiv Südtirol è proprio quello di offrire uno spazio a questi artisti, creare un network da cui possano nascere nuove interessanti collaborazioni.
Il 10 ottobre primo appuntamento bolzanino ci porta per la prima volta nelle sale del palazzo rinascimentale sede del Museo di scienze naturali dell’Alto Adige, in via Bottai, dove alle ore 19:00 e in replica alle ore 20:30 andranno in scena quattro spettacoli. Un connubio inedito questo, tra lo spazio museale dedicato alle scienze e il linguaggio artistico della danza e del movimento.
Le quattro performance in programma si riallacciano al tema del rapporto tra l’uomo e la natura da diverse prospettive. Con Blossom, la danzatrice Elisabeth Ramoser propone un’identificazione totale tra l’individuo e l’ambiente. “Ascolto il canto di un uccello, e poiché lo sento, io sono il canto”, questa frase esprime tutto il significato di questa immedesimazione, dove l’essere umano diventa natura, il corpo della danzatrice tramite il movimento diventa luogo di metamorfosi.
Simile è anche la prospettiva di Vitalis-Navitas-Connexio, della performance artist Santija Bieza, che fedele alla sua cifra stilistica continua a lavorare con il corpo e con il video, riflettendo in questo caso sull’energia vitale che attraversa e collega ogni organismo, a cui nella storia le varie culture hanno dato nomi diversi come Qi, Prana, Pneuma, Spiritus e molti altri. L’arte può permetterci di cogliere e percepire questa rete di legami visibili e invisibili che ci collegano alla nostra essenza più profonda.
Assecondando le suggestioni che la forza dei cambiamenti climatici possono imprimere nella nostra coscienza, la danzatrice bolzanina Stefania Bertola mette in scena invece una fantasiosa riflessione sulla capacità del corpo di far fronte a condizioni climatiche avverse e a pericoli ambientali. Con Frost siamo costretti a chiederci: fino a che punto il corpo e la mente possono spingersi pur di mantenersi in vita?
La serata si chiude con Echo & Narziss, un film di videodanza girato da Magda Giraldoni, che vede la partecipazione come protagonisti della danzatrice Vanessa Morandell e l’attore Samuel Girardi. Un gruppo di giovanissimi e talentuosi artisti che con questa produzione ha voluto rileggere la fiaba delle Metamorfosi di Ovidio dal punto di vista di Eco, che privata della sua voce, sceglie qui di esprimersi attraverso la danza.
Sabato 11 ottobre il festival di teatrodanza si sposta invece al centro giovanile Vintola 18 dove a partire dalle 15:00 propone una jam session di contact improvisation, una tecnica di danza che approfondisce la ricerca del contatto e dell’interazione tra i corpi, includendo elementi di improvvisazione, virtuosismo acrobatico e dimensione meditativa correlata al rilassamento. L’ingresso è libero.
Il capitolo bolzanino di Alps Move culmina al Teatro di Gries domenica 12 ottobre alle ore 18:00, con altre tre produzioni. Con l’umorismo e un pizzico di cinismo che la contraddistinguono, la danzatrice e coreografa originaria di Nalles Marion Sparber presenta Strategies To Survive, che mescolando video, danza, teatro e poesia inventa un collettivo processo di lotta per la sopravvivenza. Sparber è da molti anni ormai attiva come danzatrice e insegnante in Europa ed in particolare a Berlino.
Torna per la sua seconda edizione anche la giovane danzatrice Margherita Dello Sbarba, che con il danzatore greco Alexandros Anastasiadis propone Canon of Love, una poetica rappresentazione dei fiumi, simbolo di vita, connessione e movimento, una corrente che trasporta energia e nutre. Ispirandosi ai fiumi lo spettacolo vuole proporre un nuovo modello d’amore, di connessione, di nutrimento reciproco, libero dall’antropocentrismo, dagli stereotipi, dagli ideali irraggiungibili.
È un ritorno anche quello della danzatrice bolzanina Giulia Tornarolli, residente a Bruxelles, dove porta avanti una carriera come danzatrice e coreografa freelance. Il suo spettacolo Siedi accanto a me/Lay Next To Me, è una toccante riflessione sulla vecchiaia, sul valore del presente, sulle contraddizioni di una società che esalta l’azione, il successo, la produttività, dimenticando di dare valore al tempo e alle cose.
Foto, Frost/c-Photodiblu