Le morti di Charlie Kirk, assassinato durante un comizio in una università americana, e quella di George Floyd, soffocato dal ginocchio di un agente di polizia, si specchiano in due tragedie che alimentano paure e divisioni opposte ma simmetriche.
Per le forze politiche delle Destre la morte di Kirk rafforza un’immagine di persecuzione ideologica, giustificando richieste di sicurezza estrema e di leggi che limitino il dissenso in nome dell’ordine pubblico. Allo stesso tempo, le Sinistre rischiano di essere accusate quando non condannano con la stessa severità ogni forma di violenza politica, rinnegando in tal modo il proprio capitale morale, spingendo moderati e indipendenti a guardare altrove.
Da parte di chi difende il tradizionalismo, quindi le Destre, il timore di nuovi attentati a personaggi di orientamento conservatore crea terreno fertile per narrative securitarie destinate a legittimare leggi più dure e controlli più invasivi.
L’elettorato più radicale invita ormai a rispondere al crimine con misure repressive che potrebbero fiaccare le libertà civili e tracciare una frattura insanabile con chi invoca un pluralismo autentico.
Sul fronte progressista, invece, l’ondata di proteste nate dopo la morte di Floyd ha ottenuto promesse di riforme a lungo rimandate, ma ha anche generato disillusione quando i cambiamenti concreti non sono arrivati.
Questa stanchezza verso il tema delle disuguaglianze etniche apre la porta a chi recrimina un’“antipolizia” ideologica, indebolendo la spinta riformista verso il ritorno a forme repressive come risposta ai disordini urbani.
Tra queste due polarità, il vero pericolo è che la paura della violenza diventi pretesto per abbandonare il terreno del confronto democratico generando forti tensioni sociali che possano scaturire in morti politiche.
Occorre perciò un impegno trasversale che bandisca ogni forma di violenza insieme a riforme che garantiscano trasparenza e responsabilità.
Solo così si potrà ricostruire un dibattito fondato sulla fiducia reciproca, dove il dissenso non sia sinonimo di minaccia e la sicurezza non diventi sinonimo di censura e odio.
La violenza non deve mai essere un mezzo per imporre un orientamento politico, sia questo di destra o di sinistra.