Un giovane rondone è stato salvato in extremis nella zona di Novale di Sotto, a Terlano, dopo essere rimasto impigliato in alcuni fili di plastica nei pressi di un muro vicino a via Principale. A notare l’animale in difficoltà è stato un giovane che ha contattato la dottoressa Anna Sturaro, veterinaria specializzata in fauna selvatica della clinica Südtirol Exotic Vets di via dei Vanga a Bolzano.
«Mi hanno inviato un video del rondone appeso a un muro, bloccato da un filo di plastica – racconta la dottoressa Sturaro –. Siamo subito tornati sul posto per tentare il recupero, ma da terra era impossibile raggiungerlo. Abbiamo quindi chiesto il supporto dei Vigili del fuoco volontari di Terlano, che sono intervenuti con una scala e sono riusciti a liberarlo.»
Una volta a terra, l’animale è stato immediatamente liberato dal groviglio di fili in cui era rimasto intrappolato. «La zampa era molto gonfia, con segni evidenti di sofferenza circolatoria. Il filo ha agito come un laccio emostatico. Il rondone era anche fortemente disidratato. L’ho portato subito in clinica per le cure: ora dovremo valutare se riusciremo a salvargli l’arto».
Nei giorni scorsi, un altro uccello selvatico è arrivato in clinica con un filo di plastica stretto attorno alla zampa. Episodi ravvicinati che mostrano chiaramente come il problema non sia marginale: anche nel territorio di Bolzano la plastica rappresenta una minaccia concreta per la fauna selvatica.
Fondamentale anche il supporto di un lavoratore di un’azienda vicina, che ha indicato il percorso più sicuro per raggiungere l’uccello e ha collaborato attivamente con i soccorritori. Un gesto di grande sensibilità che ha fatto la differenza.
Il CRAB ricorda che anche un semplice filo di plastica abbandonato può trasformarsi in una trappola mortale. È fondamentale non lasciare rifiuti nell’ambiente e segnalare tempestivamente situazioni di pericolo per gli animali.
Immagine. Il rondone salvato