Nel bel mezzo del Disability Pride Month, che a livello mondiale richiama l’attenzione sui diritti e le esigenze delle persone con disabilità, il Consiglio provinciale invia un segnale contraddittorio: la maggioranza ha respinto la mozione “Costruire senza barriere” presentata dal consigliere Alex Ploner (Team K). La mozione chiedeva il coinvolgimento dell’Ordine degli architetti nella sensibilizzazione e nella formazione sulle normative edilizie accessibili, un passo che avrebbe avuto un forte valore simbolico. Proponeva inoltre di impegnarsi a Roma affinché il tema dell’accessibilità diventasse obbligatorio nei corsi di laurea in architettura.
«In questi giorni si sottolinea spesso quanto siano importanti le istanze delle persone con disabilità. Già più volte in Consiglio provinciale ho richiesto un’ampia campagna di sensibilizzazione, informazione e formazione sul tema. Lo scorso anno la mia mozione era stata addirittura approvata, ma nella sua implementazione c’è ancora molto da fare. Con questa nuova proposta volevo portare la questione anche a livello nazionale, dove si prendono le decisioni, tra coloro che progettano e studiano architettura», ha dichiarato oggi un visibilmente irritato Alex Ploner dopo la decisione.
La mozione mirava, oltre alla sensibilizzazione, anche a rendere obbligatoria l’inclusione del tema dell’accessibilità nella formazione universitaria degli architetti. L’assessora provinciale competente, Rosmarie Pamer, ha respinto la proposta sostenendo che in questo ambito la Provincia ha competenze proprie e che non spetta alla Giunta provinciale contattare l’Ordine nazionale degli architetti o motivarlo a una maggiore sensibilizzazione.
In effetti, l’Alto Adige ha già introdotto con i cosiddetti “piani di adattamento” uno strumento per rilevare e abbattere le barriere negli edifici pubblici. Ma proprio qui sta il problema: i piani esistono, ma la loro attuazione procede a rilento e soprattutto, bisogna agire su chi progetta gli edifici.
Alex Ploner lo riassume così: «Meno belle parole, più misure concrete; un appello peraltro che dovrebbe essere ascoltato non solo in questo mese simbolico. La bocciatura della mozione è più di un’occasione mancata, è una dichiarazione politica e purtroppo è quella sbagliata. Perché chi prende sul serio l’inclusione deve essere disposto a pensare oltre i confini delle competenze e a costruire alleanze».
Il messaggio che ora parte dal Consiglio provinciale è scoraggiante e non viene ascoltato solo dalle persone con disabilità.
Foto, Alex Ploner