Claudio Corraratì, “Bolzano città del rispetto e delle memorie che guarda al futuro”

“Non c’è futuro senza memoria”, scriveva Primo Levi. Un monito che oggi risuona più che mai attuale. Come candidato sindaco del centrodestra per Bolzano, stigmatizzo con fermezza la comparsa di striscioni con la scritta “Antifascismo = mafia”, un messaggio che non solo offende la storia della nostra città, ma oltraggia una lotta seria come quella contro la criminalità organizzata, alimentando divisioni sterili e anacronistiche. Bolzano non ha bisogno di slogan che semplificano e feriscono, ma di un impegno concreto per costruire una comunità consapevole e unita.
“La nostra città porta ancora le cicatrici di un passato doloroso, segnato dalla tragedia del campo di transito di via Resia, un luogo simbolo della barbarie fascista e nazista che ha colpito indiscriminatamente. Non possiamo dimenticare anche le vittime delle foibe e gli esuli istriani e dalmati che, dopo quella tragedia, hanno trovato rifugio a Bolzano, contribuendo a ricostruire la nostra identità e comunità con il loro sacrificio e la loro resilienza.

È nostro dovere non solo ricordare questi eventi, ma fare in modo che le nuove generazioni comprendano quanto Bolzano sia stata coinvolta e danneggiata da quei regimi e dalle loro conseguenze. Per questo, intendo implementare progetti specifici legati alla memoria storica, con un focus particolare sui giovani: laboratori nelle scuole, visite guidate al sito del campo di transito, iniziative culturali che raccontino le storie delle vittime del nazifascismo, delle foibe e degli esuli. Voglio che i ragazzi crescano con la consapevolezza di ciò che è stato, per essere cittadini responsabili nel presente” scrive il candidato sindaco Claudio Corrarati.
Parallelamente, Corrarati ritiene doverso della cittadanza affrontare con decisione il contrasto all’antisemitismo, vecchio e nuovo, che oggi non ha più colore politico, e promuovere una sana cultura antimafia, che è una cosa seria, non un’etichetta da strumentalizzare. Questi sono valori che intendo portare avanti con forza senza esitazione alcuna. Non è una questione di destra o sinistra, ma di civiltà. La memoria non è un’arma da brandire, ma un ponte per il futuro: Bolzano deve essere un esempio di tolleranza, dialogo e rispetto della legge, senza lasciare spazio a chi semina odio, revisionismo o disinformazione.
“Il mio impegno è chiaro – conclude Claudio Corrarati – una città che guarda avanti, senza dimenticare. Solo così onoreremo davvero le vittime di queste tragedie e le parole di Primo Levi, costruendo un domani degno della nostra storia e dei sacrifici di chi ci ha preceduto