“Omaggio a Rossini” è il titolo del programma della Camerata Musicale “Città di Arco”, proposto domenica 26 gennaio al Casinò di Arco per concludere il fortunato ciclo delle “Domenica in musica”.
L’impaginato era accattivante, ma i motivi per apprezzarlo non erano solo legati all’intrinseco valore musicale dei brani proposti all’ascolto, ma anche, e forse soprattutto, all’importanza e all’impegno oggettivo che richiedono tutte le sfide che un’orchestra deve affrontare per crescere. Sfide ora stimolanti, ora faticose e perfino ardite, ma tutte necessarie per la sua vitalità e per la sua crescita. Bravissimi, pertanto, tutti i componenti del suo direttivo (a cominciare dal presidente Stefano Bonora) e tutti i suoi eccellenti strumentisti, per il loro tenace e imprescindibile entusiasmo. Ma anche a quanti, comprendendo il valore culturale e sociale di questo ensemble (nato, più di trenta anni fa per felice intuizione del violinista Giorgio Ulivieri), lo sostengono concretamente e senza tentennamenti: dalla Cassa Rurale Alto Garda e Rovereto al Comune di Arco.
Le Ouverture de La Gazza ladra, L’Italiana in Algeri, La Cenerentola, Il Barbiere di Siviglia, quattro tra le più famose e amate di Gioachino Rossini, hanno offerto una sorta di banco di prova della qualità tecnica e musicale delle varie sezioni della Camerata Musicale “Città di Arco”.
Incastonate tra loro, sono state proposte anche “Introduzione. Tema e variazioni per clarinetto e orchestra”. Di questo lavoro, la scrittura virtuosistica, ricca di cromatismi, abbellimenti e fioriture, ma anche di affascinanti passaggi lirici, richiedeva un clarinettista eccellente. Ed eccellente si è confermata Maria Luciani, primo clarinetto ed elemento di spicco della Camerata di Arco. Maria Luciani ha affrontato la sua parte con eleganza e misura, oltre che con solido virtuosismo. L’orchestra l’ha affiancata con un gioco di squadra perfetto.
Se questi brani sono sfide, stimoli e soddisfazioni per orchestra e solisti, nondimeno lo sono per il direttore. Anzi! Sebastiano De Salvo, direttore appena ventiseienne ma già attivo e molto apprezzato in Germania, ha già collaborato più volte con la Camerata di Arco. Anche in questa occasione, oltre all’indubbia naturale attitudine e alla sua sicura preparazione di base, ha confermato fine sensibilità, notevole maturità e innegabile autorevolezza.
Il pubblico, come sempre incredibilmente numeroso e caloroso, ha ringraziato con convinti e meritatissimi applausi. E con il suo affetto ha regalato alla Camerata Musicale “Città di Arco” l’atmosfera e lo sprone giusti per affrontare le sue prossime sfide.
