Elio Cirimbelli incontra Papa Francesco, l’individualismo malattia del secolo, argomento del loro colloquio

Individualismo, egolatria, il culto del “dio Io” questi i temi discussi giovedì 29 agosto 2024, in Vaticano, dal bolzanino Elio Cirimbelli, fondatore e presidente onorario del Centro di Mediazione Familiare ASDI, e Papa Francesco.

L’emozione per questo incontro viene descritta nei dettagli dallo stesso Cirimbelli: “Mi tremavano le gambe e l’emozione grandissima. Entro in Vaticano, mi accompagnano nel Palazzo Apostolico. Luoghi densi di storia. Mi fanno accomodare nella grande e bellissima Sala Clemente V (Sala Clementina). Dopo un’ora di attesa, mi accompagnano in un grande salottino attiguo alla biblioteca privata. Un gentilissimo Monsignore si intrattiene con me. Esce chi mi precedeva: l’ambasciatrice del Paraguay. Tocca a me. Il Papa mi accoglie in piedi, mi dà il benvenuto e mi fa accomodare. Gli chiedo come sta. Mi saluta con un dolce sorriso rispondendomi che sta bene”.

E qui comincia il colloquio privato tra il Papa e Cirimbelli. “Nel breve ma intenso colloquio, c’è il tempo anche per qualche battuta: Santo Padre, i nostri acciacchi e dolori ci ricordano che siamo vivi” chiosa Cirimbelli, il quale mostra al Pontefice le foto dei loro due incontri avuti in passato in occasione delle le Udienze Generali.

“Abbiamo parlato della malattia del secolo: individualismo, egolatria, il culto del dio Io. Ho mostrato al Santo Padre una foto che mi ritrae con le mie figlie ed i miei adorati nipoti. Siamo entrati un pochino nel personale. Nel mio personale. Prima di congedarmi, porto i saluti del nostro Vescovo e un pensiero da parte di don Paolo Renner: un video realizzato dall’Istituto De Pace Fidei di Bressanone da titolo “L’uomo custode del creato”, ricorda Elio Cirimbelli

Al momento dei saluti, Cirimbelli chiede una benedizione per sé, la sua famiglia e tutte le persone a lui care che vivono una situazione di sofferenza.
Dopo la benedizione, il Papa e Cirimbelli si sono abbracciati e salutati con l’auspicio “Cuori uniti bella speranza”.
“Il momento più emozionante e commovente è quando chiedo al Papa di poterlo abbracciare”, rammenta Cirimbelli.
Era il 1986 quando Elio Cirimbelli, insieme ad una cara amica Psicologa, fondava anche a Bolzano l’Asdi, Associazione Separati Divorziati che a Roma esisteva da un paio di anni.

Oggi diventato l’Associazione è diventata Centro di Mediazione Familare A.S.D.I. Odv. Così strutturato con una equipe multi-professionale, è stato il primo servizio specializzato su tutto il territorio provinciale di Bolzano, ma anche il primo a livello nazionale, ad occuparsi in modo professionale della sofferenza di cui rimane vittima un nucleo familiare quando si disgrega, quando si separa.
Cirimbelli però, da cattolico impegnato, si è occupato e preoccupato della sofferenza dei tanti cattolici separati, divorziati e risposati che non potevano accedere ai Sacramenti eucaristici. Di ciò ha scritto più volte al Pontefice dell’epoca, Karol Wojtyla.

Ha intrattenuto rapporti epistolari con il cardinal Joseph Ratzinger quando era prefetto per la Congregazione della Dottrina della Fede e si era incontrato a Milano con il cardinale Martini, ospitando in seguito a Bolzano il cardinale Ersilio Tonini.

Naturalmente il tutto sempre in accordo con la propria Diocesi di Bolzano-Bressanone. La sua tesi è sempre stata coerente con ampie fasce del Clero, sia romano sia in provincia di Bolzano. È dell’opinione che la Chiesa Cattolica Romana dovrebbe prendere ad esempio le Chiese cristiano-ortodosse che applicano il principio dell’economia e della misericordia secondo le quali, dopo un cammino penitenziale, la nuova coppia di separati può ricevere i Sacramenti ed addirittura ricevere una benedizione – non sacramentale – delle seconde nozze.

Per quanto riguarda la sua esperienza personale, Cirimbelli si è fermato alla possibilità di ricevere i Sacramenti eucaristici.
La svolta è decollata nel maggio del 2013 quando, insieme alla moglie Helga e alla figlia Roberta, in una Udienza Generale, è riuscito a parlare con Papa Francesco e a dirgli: “Santo Padre, noi siamo una famiglia irregolare per la Chiesa Cattolica. Metto nelle sue mani la nostra sofferenza e la sofferenza di tanti cattolici divorziati risposati che vorrebbero avere e vivere una Chiesa come una madre che accoglie e non come una madre che punisce”.

Il Papa regalò ad Elio ed a Helga due scatoline della Misericordina (coroncine per il Rosario) e li abbracciò dicendo: “La Chiesa non vi abbandonerà”.
In seguito, Cirimbelli fa un viaggio in Bielorussia con l’amico fraterno e teologo don Paolo Renner, ritornando sempre più determinato nel portare avanti il suo progetto.
Nel 2015 c’è il grande Sinodo per la famiglia e si discute molto sulla possibilità di dare la Comunione ai divorziati risposati.

Cirimbelli in quel periodo si incontra a Roma con il cardinale Walter Kasper, favorevole alla riammissione dei divorziai risposati all’Eucaristia, puntando molto sul concetto di Misericordia.
Più volte a Roma si incontra con il Segretario generale del Sinodo dei Vescovi, il cardinale Lorenzo Baldisseri, oggi Segretario generale emerito, con il quale è tuttora in corrispondenza. Dopo ogni incontro, Cirimbelli torna a casa con ottimismo.
Aveva sempre in testa le parole di Papa Francesco: “La Chiesa non vi abbandonerà”.
Il cardinale Christoph Schönborn di Vienna, chiamato a far parte della Segreteria generale del Sinodo, inizia a parlare di “discernimento” oltre che ad avvallare il pensiero di Papa Francesco sulla Misericordia.
Ed il “miracolo” avviene: per un solo voto viene decretato che, dopo un cammino penitenziale e se la coppia è conosciuta e seguita dal proprio parroco o sacerdote, i divorziati risposati possono accedere ai Sacramenti della confessione e della Comunione.
“Ricordo la gioia che provai quel giorno”, dice Cirimbelli. “Venni intervistato il pomeriggio dal TG 1 e riuscii a dire che il Papa aveva mantenuto la promessa: è il Papa della Misericordia. Chiesa come madre che accoglie”.
Nel settembre del 2023, Cirimbelli si incontra nuovamente con il Santo Padre in Udienza Generale, insieme al coautore del libro “Il Mediatore” che racconta, oltre alla lunga esperienza maturata nel campo della mediazione familiare, anche l’impegno a favore dei cattolici divorziati risposati.
Una copia del libro viene donata al Papa e gli viene mostrata la foto fatta 10 anni prima. “In quell’occasione manifestai al Papa la gratitudine per la promessa mantenuta – ricorda Cirimbelli – e provai a chiedere un’udienza privata”.
Quindi, lo scorso 29 agosto 2024, il Santo Padre ha accolto in Udienza Cirilbelli nella biblioteca privata nel Palazzo Apostolico.
“Ed ora la mia gioia è immensa” – dice Cirimbelli – perché sono consapevole che l’impegno di una vita ha raggiunto un traguardo insperato. Grazie Santo Padre. Porterò per sempre nel cuore questo incontro.