Vanessa Vincenzi, una donna alla guida del Piccolo Teatro 

Vanessa Vincenzi ricopre il ruolo di presidente del Piccolo Teatro di Merano dal 2021, un percorso culturale che nel post pandemia ha riportato il teatro amatoriale al centro della scena meranese. Spettacoli partecipati ed una lunga tradizione rimasta viva. 
Qual è la sua visione per il futuro del Piccolo Teatro di Merano?
Essere sempre più un riferimento per la città ma non solo, per tutta la provincia, con appuntamenti rituali che vadano di pari passo con proposte sempre nuove. Un Piccolo Teatro in equilibrio tra tradizione e innovazione e aperto a tutti in cui tutti, se lo vogliono,possano trovare il loro posto.
Quali sono stati i principali cambiamenti o le innovazioni che ha introdotto durante il suo mandato?
Sono principalmente tre:
la newsletter bimestrale che, attraverso fotografie e brevi descrizioni, racconta cosa abbiamo fatto e a cosa stiamo lavorando.
le iniziative culturali gratutite. Ogni socio ha diritto di partecipare gratuitamente ogni anno a due o tre proposte che spaziano da corsi a spettacoli teatrali o concerti.
Il biglietto sospeso. Per i nostri spettacoli a pagamento compriamo e regaliamo alcuni nostri biglietti a persone che per diversi motivi non hanno accesso alla cultura.
Come affronta la sfida di mantenere rilevante il teatro in un’epoca di intrattenimento digitale?

Con la bellezza. I teatri sono scrigni di bellezza e ogni spettacolo ne sprigiona la magia: quella della leggerezza, della risata, della riflessione, dell’approfondimento, della storia, delle emozioni… Tutti noi abbiamo un disperato e costante bisogno di bellezza in ogni sua forma e la vita è la sua continua ricerca.

Qual è stato il progetto o l’evento di cui va più fiera durante il suo mandato?
In tre anni abbiamo quasi triplicato i soci. Solo nel 2024 abbiamo portato 7 spettacoli in prima più alcune trasferte e le nostre attività culturali sono state oggetto di 3 interviste e abbiamo portato avanti iniziative come il biglietto sospeso. Per il 2025 abbiamo un calendario fitto, collaborazioni e tante nuove sfide.
Far viaggiare il Piccolo Teatro alla velocità che merita è il vero traguardo. Riuscire a coinvolgere e far arrivare l’arte teatrale a più persone, avere la squadra di persone che crea questa realtà mettendoci il cuore e tutta la passione. È questo. Non potrei essere più fiera e più grata.

Come gestisce il bilancio tra la promozione di opere tradizionali e la sperimentazione di nuove produzioni?
Il teatro ha tante sfaccettature e, se arrivi al punto di poterti cimentare con tante di esse, senti il dovere e la necessità di farlo. I format tradizionali sono ciò che ci rende riconoscibili e continueranno ad esserci sempre con l’entusiasmo della prima volta. Le novità ci fanno spostare l’asticella sempre un po’ più in alto e ci danno nuova linfa. Sono entrambi aspetti vitali per noi.La chiave è la una regia in grado di spaziare con grinta e competenza e noi con Laura Andrian abbiamo un tesoro incredibile.

Quali sono le principali difficoltà che ha incontrato e come le ha superate?
Passare da attrice a presidente richiede un cambio di prospettiva importante. Bisogna prendere decisioni in breve tempo e con grande lucidità. Si diventa la persona a cui gli altri fanno riferimento e questo carica di grande responsabilità. Ci sono poi le incombenze burocratiche che sono tante e portano via i fine settimana. Come ho superato tutto questo? Con qualche momento di crisi, facendomi il cosiddetto pelo sullo stomaco e con tanta, tanta passione per il teatro.

Come coinvolge la comunità locale nelle attività del teatro?
I social sono un mezzo potentissimo. La nostra pagina facebook è sempre aggiornata e conta più di mille followers e abbiamo anche un sito da cui è possibile contattarci e anche iscriversi. Poi c’è il caro vecchio passa parola e ci sono i giornali che, fortunatamente, spesso ci lasciano spazio.

Quali sono i futuri progetti o collaborazioni che ha in programma per il Piccolo Teatro?
Nel 2025 il Piccolo Teatro compie 70 anni. Ci sarà quindi certamente un momento celebrativo istituzionale e, per tutto l’anno, cercheremo di portare in scena più sfaccettature possibili di ciò che è stato ed è il Piccolo Teatro: commedie, format storici, recital, approfondimenti sulle donne…ci sono in programma tantissime cose!
Alune collaborazioni sono già in programma con Upad e col Circolo Culturale Meranese, alcune altre stanno nascendo ora. L’arte e la cultura massimizzano il loro potenziale quando sono condivise e noi siamo in prima linea per dare vita a nuove sinergie.

Qual è il suo messaggio per i giovani artisti che vogliono emergere nel mondo del teatro?
Andate a teatro, guardate gli altri, lasciatevi ispirare, sentite la scintilla che si accende con l’energia che solo l’arte sa dare. Studiate, lavorate sodo, preparatevi a vivere e superare momenti crudeli. Siate disposti a conoscere lati di voi che erano in ombra ma che il teatro illuminerà, nel bene e nel male. Quando vi sentite scarichi, ricordatevi l’adrenalina che vi fa andare a mille quando si spengono le luci e si apre il sipario. Una volta saliti a bordo, non saprete dove questo viaggio vi porterà ma ovunque arriverete, che sia sul palco per una prima nazionale o seduti a disegnare il futuro di una compagnia, avrete un privilegio enorme: la vostra vita sarà indissolubilmente legata al teatro e in quel non-luogo potrete sempre tornare, qualunque cosa accada.