Il mio viaggio inizia a Bolzano, dove ieri, 11 gennaio 2025, ho preso il primo treno del mattino, alle 6:20. L’aria frizzante di montagna è ancora piuttosto fresca, la città inizia a svegliarsi e si possono già intravedere le prime biciclette per strada. La mia destinazione finale è Genova.
Il viaggio, pur non essendo particolarmente comodo, con due cambi sia a Verona sia a Milano, procede senza particolari intoppi. Nonostante le mie aspettative, il viaggio si rivela tranquillo e ordinato. Il treno procede regolarmente verso Verona.
Nel corso del viaggio, ho avuto modo di leggere le notizie del giorno, seguire un po’ i social e osservare il panorama che scorre fuori dal finestrino, ammirando le montagne del Trentino-Alto Adige che si allontanano e il paesaggio che diventa più morbido verso il Veneto. A Verona, ho cambiato convoglio e mi sono sistemato sul treno Frecciarossa per il tratto successivo. L’arrivo previsto a Milano Centrale mi sembrava una formalità.
Tuttavia, è proprio durante il tragitto che si presenta un imprevisto: il treno si ferma e una voce dagli altoparlanti informa che si è verificato un problema tecnico.
Si percepisce una certa tensione tra i passeggeri, con sguardi che esprimono interrogativi e un certo senso di impazienza. Scendiamo e, mentre il personale cerca di gestire la situazione, una folla confusa si riversa sulla banchina. Viene segnalato un treno proveniente da Venezia come possibile soluzione alternativa. Salgo a bordo con l’intento di recuperare il ritardo e proseguire verso Milano Centrale per poi raggiungere Genova.
Le prime voci parlavano di un guasto sul raccordo ferroviario di Milano Centrale, causato dal cedimento della catenaria, ovvero del cavo che alimenta i treni. Tuttavia, una volta salito a bordo, ho scoperto che il treno non sarebbe passato da Milano Centrale, ma si sarebbe fermato a Milano Porta Garibaldi per poi proseguire verso Torino.
Questa differenza, seppur minima, si è rivelata significativa: da Porta Garibaldi non partono treni diretti verso Genova. La situazione ha generato un certo disagio e ho cercato di individuare alternative, ma non ho trovato coincidenze utili né mezzi per raggiungere Genova da Milano Centrale, poiché il traffico ferroviario era interrotto. Ogni tentativo di modificare il viaggio è sembrato vano.
È evidente che non sarò in tempo per l’appuntamento delle ore 13:00 a Genova. Accetto con umiltà questa situazione inaspettata e rifletto sul fatto che, in un sistema ferroviario concepito per semplificare la vita dei passeggeri, a volte si possono verificare coincidenze mancate, deviazioni dell’ultimo minuto e guasti che paralizzano completamente le linee ferroviarie.
Mi sono chiesto se fosse possibile che, a volte, le decisioni prese da chi ha un ruolo di responsabilità possano non considerare appieno le esigenze di tutti, proponendo soluzioni che, sebbene ambiziose, come ponti in mezzo al mare, possano non essere la soluzione ottimale, considerando le necessità di manutenzione e miglioramento delle nostre infrastrutture ferroviarie, soprattutto nel Sud Italia. Alla fine, ho deciso di rivedere il mio piano di viaggio.
L’appuntamento a Genova non si è poi concretizzato, ma ho colto l’opportunità di salire a bordo del Frecciarossa diretto verso Torino, la città della Mole Antonelliana.
Arrivato a Torino, sono stato accolto da un’atmosfera vivace e affascinante. Il primo treno per tornare a Bolzano parte solo alle 15, quindi decido di approfittarne per esplorare la città e passeggio tra piazze eleganti e caffè storici, respirando un’aria che mi riporta alle gite fuori porta dei tempi in cui abitavo a Genova.
Al momento di salire sul treno per Verona, pronto per il viaggio di ritorno, mi trovo a riflettere su quanto questa breve visita abbia arricchito la mia esperienza. A Verona, effettuo il cambio per Bolzano e il viaggio si conclude con il paesaggio delle montagne che riaffiora dal finestrino.
Spesso, anche l’imprevisto può diventare un racconto da custodire. Tuttavia, avrei preferito che questa storia non fosse legata al disagio del viaggio.