Alla fine e all’inizio dell’anno i dirigenti e i membri di Nessuno tocchi Caino continuano il loro “viaggio della speranza” visitando istituti penitenziari in Italia, con tappe nelle carceri di Bolzano e Trento.
Ieri pomeriggio, alle 16, si è svolta una visita alla Casa Circondariale di Bolzano, a cui hanno partecipato i dirigenti Sergio D’Elia, Elisabetta Zamparutti e Rita Bernardini, insieme agli iscritti Alessandra Impallazzo, Elena Dondio, Achille Chiomento, Donatella Trevisan e Giulia Ribaudo. Erano presenti anche il consigliere regionale Francesco Valduga e diversi avvocati della Camera Penale di Bolzano: Alessandro Tonon, Domenico Laratta, Martin Fill, Annamaria Gagliardi, Valentina Burattin e Cristina Laurenza.
Oggi si è tenuta la visita alla Casa Circondariale di Trento. Hanno partecipato Sergio D’Elia, Elisabetta Zamparutti e Rita Bernardini insieme ad Alessandra Impallazzo, Gabrio Stenico e gli avvocati Fabio Valcanover e Maria Coviello. Era presente anche l’Onorevole Marco Boato e il consigliere regionale Andrea De Bertolini.
“Per noi l’anno 2024 si conclude come è iniziato e il nuovo anno 2025 inizia nel segno dell’impegno nella misericordia corporale attraverso il Visitare i carcerati,” hanno dichiarato la Presidente di Nessuno tocchi Caino Rita Bernardini insieme al Segretario Sergio D’Elia ed alla Tesoriera Elisabetta Zamparutti. “È fondamentale continuare a osservare e far conoscere la realtà di questi luoghi perché riflettono il bene e il male del mondo intero; da qui possiamo misurare quanto siamo civili ed umani.”
In un “anno orribile” per questo mondo trascurato, Nessuno tocchi Caino ricorda che ci sono stati 88 detenuti e 8 “detenenti” suicidi oltre a altre 156 persone decedute per cause diverse. “Questi dati non registrati in precedenza nel nostro paese descrivono un luogo che non è solo privazione della libertà ma dove vengono meno salute mentale e vita.”
Nessuno tocchi Caino sottolinea che negli ultimi due anni ha visitato più di 220 istituti penali collaborando frequentemente con avvocati delle Camere penali, Consigli degli ordini professionali, Movimento forense, garanti dei detenuti oltre a magistrati, parlamentari e sindaci.
“In questa missione abbiamo avuto l’onore di incontrare Papa Francesco che durante le festività natalizie ha compiuto un gesto significativo aprendo la porta santa nel carcere di Rebibbia,” hanno affermato i dirigenti Bernardini, D’Elia e Zamparutti. “Con Papa Francesco condividiamo anche l’indicazione rivolta ai poteri pubblici riguardo all’Amnistia e all’Indulto come soluzioni politiche immediate per alleviare la situazione in un ambiente dove vivono esseri umani soggetti a condizioni disumane.”