Sabato a San Giacomo, con ingresso libero, i «Fra(M)menti d’autore» di Laratta e Basciu 

La magia di un incontro musicale sfaccettato, dove successi canori rigorosamente ‘made in Italy’, – firmati da cantautori straordinari come Bennato, Dalla, Fossati, De Gregori, De André, Pino Daniele e molti altri – si sposeranno a immagini delicatamente evocative, mentre fra interpreti e platea si distenderà una sorta di invisibile tappeto fatto di emozioni condivise. Sopra a tutto, nelle intenzioni degli interpreti, una protagonista: la canzone.
Questo e non soltanto sarà «Fra(M)menti d’autore – un viaggio tra musica e parole», l’originale progetto musicale di Domenico Laratta (voce, chitarra, armonica) e Francesco Basciu (chitarre, ‘visuals’) che torna per il secondo anno consecutivo: con una scaletta fresca di ridefinizione, nell’ottica – assolutamente voluta – di un ‘live’ mai uguale a se stesso.

Appuntamento quindi da non mancare, quello di sabato 7 dicembre alla Casa delle Associazioni di San Giacomo (via Maso Hilber 1) con inizio alle 20:30. Ingresso libero e parcheggio disponibile. Info: c.culturale.sangiacomo@gmail.com

Ad attendere chi verrà, è un’escursione attraverso le sfumature e i colori della musica e dell’animo, all’interno di un contenitore immaginario che, a mo’ di ‘Music Lounge’, accoglierà il pubblico risucchiandolo in un’atmosfera ora intima e raffinata, ora energica e gioiosa, in armonia con i brani che verranno man mano interpretati. Una previsione abbastanza facile a farsi sulla base dell’esperienza, considerato che la data-zero del progetto artistico, parimenti ospitata lo scorso anno dalla Casa delle Associazioni di San Giacomo, si tradusse in un coinvolgimento autentico, palpabile e visibile della platea. E infatti – al termine – nessuno se ne sarebbe più andato…

Stupenda, d’altronde, l’idea di Laratta e Basciu di mettere mano con passione e creatività alla musica d’autore italiana e, in particolare, al filone cantautorale. Un’operazione artistica portata avanti dai due performers – nomi di spicco del panorama locale e non soltanto – certamente in chiave personalizzata, ma nel rispetto degli originali. Con il rivolto, rivelatosi una conseguenza naturale, di fare appunto sentire gli spettatori intensamente partecipi – vuoi perché avviluppati dalla chiave confidenziale dei momenti parlati, vuoi perché presi da puro piacere nel calarsi nel loro proprio caleidoscopio di memorie musicali e non.

Ma com’è nato il concept di «Fra(M)menti d’autore – un viaggio tra musica e parole»?

Ce lo spiegano i due artisti:

“Siamo partiti dall’intento di coniugare due forme d’Arte capaci di fondersi in una delle più potenti espressioni musicali: la Canzone. Rammentando e riconfermando al tempo stesso come la parola riesca a esprimere emozione ed enfasi anche perdendo le caratteristiche della prosa, se sapientemente combinata con la musica e ambientata in un idoneo ‘luogo musicale’. Meglio ancora se d’atmosfera.”

Come vi siete orientati riguardo alla selezione dei brani?

“Per ciascuna serata ci diamo un filo conduttore tematico. E svilupparlo è a dir poco entusiasmante, essendo noi i primi a riaprire i cassetti della memoria. Quanto alla scelta delle canzoni, chiaramente dobbiamo sentircele a pelle, e inoltre devono armonizzarsi con le nostre peculiarità di duo: quindi prestarsi all’interpretazione di base per chitarre e voce.”

Altra caratteristica azzeccata, la componente ‘visuals’.
“In effetti è risultata amalgamarsi bene con musica e parole, e continuerà ad essere parte del format; quindi la proporremo anche sabato 7 dicembre a San Giacomo. Ci piace l’idea di dare alle interpretazioni un’estensione visiva. Tradotto: sullo schermo si susseguiranno una serie di immagini – per la maggior parte originali e create da noi – che richiameranno i temi dei singoli brani, o i rispettivi autori/interpreti.”

Tante cose, si direbbe: che rendono affascinanti già solo le premesse del concerto. In aggiunta alla suspense per i brani che comporranno la scaletta musicale, sul cui conto quest’anno nulla è trapelato. E quindi, niente… bisognerà esserci.

Foto nell’articolo: Beppe Fongaro, Mara Da Roit