Uno studio presentato di recente rivela come in Alto Adige la percentuale di persone anziane aumenterà in modo significativo. Il cambiamento demografico e la carenza di personale qualificato rappresentano una grande sfida anche per la società altoatesina. Ecco come i membri della Federazione Cooperative Raiffeisen si preparano sin da subito al futuro che ci attende.
“Il fatto che noi tutti stiamo invecchiando – e in salute, tra l’altro – è, di per sé, positivo”, afferma Ursula Thaler, Presidente della cooperativa sociale humanitas24, in occasione della Giornata Internazionale delle persone anziane. Martin Telser, presidente della cooperativa sociale Residenza per anziani Eden di Merano, lo conferma: “La maggior parte degli over 65 non ha bisogno di assistenza”, e aggiunge: “Un altro aspetto positivo è che qui in Alto Adige abbiamo accesso ad un’ampia gamma di servizi quando abbiamo bisogno di assistenza”.
Almeno per ora, poiché il cambiamento demografico e quello delle strutture familiari prevedono, per i prossimi decenni, un notevole aumento del bisogno di assistenza. Ciò è confermato da un recente studio della Libera Università di Bolzano e dell’Università di Innsbruck. Nel dettaglio esso prevede un aumento del 35% della necessità di assistenza e supporto agli anziani entro il 2035, con i conseguenti problemi che ne deriveranno. Oltre alla grave carenza di manodopera qualificata e ai cambiamenti nelle strutture abitative e familiari, un altro tema cruciale sarà il finanziamento dell’assistenza e delle cure per gli anziani.
Secondo Renate Haller, direttrice della cooperativa sociale Villa Carolina Pro Senectute, le case di riposo si trasformeranno sempre più in case di cura: “Stiamo osservando che le persone da accogliere sono sempre più anziane e bisognose di cure, con maggiori disturbi fisici e mentali”. Al tempo stesso, stanno aumentando e/o cambiando le necessità da parte di residenti e parenti”.
Secondo lei, anche in futuro la qualità dell’assistenza continuerà a dipendere in primis dalle persone che esercitano questa professione, nonostante le soluzioni tecniche innovative (compresi i sistemi di intelligenza artificiale) che facilitano o supportano i processi lavorativi. È questo un ulteriore motivo per il quale la cooperativa sociale Villa Carolina Pro Senectute sta già puntando sulla formazione continua e avanzata, sulla formazione professionale e l’affiancamento, sul sostegno ai tirocinanti, la cura pastorale e il coinvolgimento di parenti e volontari: “Per anni, abbiamo assunto più personale di quello previsto e cerchiamo di coinvolgere attivamente i dipendenti nei processi di miglioramento”, afferma la direttrice.
“Quando si parla di assistenza agli anziani, le cooperative sociali in Alto Adige lavorano fianco a fianco con il servizio pubblico. Questa collaborazione si renderà ancora più necessaria in futuro” sottolinea Ursula Thaler. Thaler ritiene di essere pronta per il futuro, ma al fine di soddisfare la crescente necessità di assistenza, auspica una maggiore consapevolezza verso le tematiche dell’assistenza ed una maggiore apertura a soluzioni e servizi flessibili.
Anche Alberto Gittardi, Direttore della cooperativa sociale Alpen Hilfe, sottolinea l’urgenza di sviluppare soluzioni innovative e flessibili, oltre a rafforzare la collaborazione con il settore pubblico. Gli attuali modelli di cura e assistenza non saranno infatti più sufficienti a fronteggiare le sfide future. È necessario sviluppare progetti inclusivi e trovare nuove forme di sostegno che favoriscano l’integrazione degli anziani all’interno della società e che diano loro la possibilità di mantenere un ruolo attivo all’interno della stessa. Ciò contribuisce a rafforzare la loro autostima facendoli sentire importanti. Gittardi individua un grande potenziale nel terzo settore: “Come cooperativa sociale, abbiamo la flessibilità necessaria per avviare progetti innovativi”. Da tre anni, Alpen Hilfe gestisce una residenza per anziani, che da quest’anno adotta un modello di assistenza inclusiva: persone con demenza e anziani convivono in una comunità integrata. Martin Telser vede il progetto “Infermiere del quartiere” come una buona soluzione per assistere gli anziani il più a lungo possibile nelle proprie case. Con circa 4.600 posti disponibili all’interno delle case di riposo, l’Alto Adige si trova sicuramente in una posizione di vantaggio rispetto al resto d’Italia, offrendo il doppio dei posti rispetto a Trento ed altre province. “Tuttavia, è necessario rendere la professione assistenziale più attrattiva”, poiché si sta già manifestando una carenza di personale. Bisogna inoltre investire in nuovi approcci all’assistenza ed al sostegno a chi lavora in questo ambito.
La casa di riposo Eden, da parte sua, si ritiene ben preparata per affrontare le sfide future: “Ci impegniamo ad offrire più camere singole e ad investire nel nostro personale. Forniamo formazione continua, servizi personalizzati e supportiamo i nostri dipendenti anche in questioni che vanno oltre l’ambito lavorativo. Tutto questo è in linea con la nostra filosofia di ‘Vivere in adagio’, che mira ad accompagnare le persone e non a concentrarsi esclusivamente sull’assistenza.”
Lisa Mauroner, direttrice della cooperativa sociale Zum Heiligen Vinzenz di Bolzano, sottolinea l’importanza di organizzare i servizi di supporto professionale per le famiglie e i caregiver in modo efficiente e garantito: “È fondamentale che tali servizi vengano pianificati con attenzione, affinché i familiari possano concentrarsi esclusivamente sul sostegno, l’assistenza e la cura. Devono poter contare su risorse accessibili e diversificate, fornite da operatori qualificati. Quando le famiglie sanno di poter ricevere sempre un aiuto concreto, in futuro, anche famiglie con un solo figlio saranno più propense ad assumersi compiti di cura e assistenza”. Mauroner sottolinea come i giovani siano già consapevoli delle responsabilità che dovranno affrontare tra 40, 50 o 60 anni. È inoltre favorevole ad un cambiamento radicale nel quadro normativo delle case di riposo, affinché possano rispondere con maggiore rapidità, flessibilità e senza eccessiva burocrazia alle necessità individuali:
Verena Niederkofler, presidente della Cooperativa sociale Mutter Teresa con sede a Monguelfo-Tesido, attende con entusiasmo l’avvio dei lavori per la costruzione del nuovo centro di assistenza diurna per anziani, previsto per il prossimo anno: “Credo che con questo progetto possiamo dare un contributo significativo e offrire una fase intermedia che precede l’ingresso in una casa di riposo. In progetto ci sono 12 posti e siamo ormai nella fase conclusiva della pianificazione”.
Le cooperative sociali come la nostra stanno già delineando solide strategie per affrontare le sfide future nel settore dell’assistenza e della cura degli anziani. A queste si aggiungono nuove forme di collaborazione (come la co-progettazione), tra le varie organizzazioni del terzo settore ed il settore pubblico, aprendo così la strada a soluzioni innovative finora inesplorate.
Foto. Vinzenzhaus a Bolzano – gestito dalla Cooperativa Sociale Zum Heiligen Vinzenz