W le women… e la parità di genere dov’è???

“W le women” è il titolo della rassegna cinematografica organizzata quest’estate al Centro per la Cultura di Merano dalla cooperativa culturale Mairania 857 in collaborazione con Fondazione Upad. Dal 5 giugno al 25 settembre verrà proposta una selezione curata da Stefania Borin e Roberto Bommassar di 16 film firmati da registe donne provenienti da Nordamerica, Medio Oriente, Europa dell’Est e Paesi che si affacciano sul Mediterraneo.
Sebbene le registe siano nate con il cinema, nemmeno in questo settore artistico esiste ancora la parità di genere. La percentuale di donne dietro alla cinepresa si aggira solo intorno al 25 % a livello europeo, poco di più negli Stati Uniti. In compenso le donne hanno molto da dire attraverso il linguaggio cinematografico e la loro voce ha il volto di registe impegnate, attente, originali e coraggiose.
Il cinema fatto dalle donne è infatti creativo, coinvolgente, in alcuni casi sovversivo. Le registe hanno uno sguardo sul mondo che le porta spesso a raccontarlo in modo non convenzionale. Il maschio medio direbbe a questo punto: “Non esageriamo!”. “Esageriamo”? Bene, è proprio a partire da questa domanda – più che un verbo, un’esortazione – che si basa la scelta dei film di W le women: una carrellata di storie su tematiche non necessariamente legate al mondo femminile, narrate con talento e voglia di sperimentare.
La prima pellicola in programma, mercoledì 05.06 (ore 20.30 – entrata libera) è “Dio è donna e si chiama Petrunya” della regista macedone Teona Strugar Mitevska. Una dura critica al maschilismo, realizzata in modo diretto e realistico. Petrunya è macedone, laureata in storia e, a 32 anni, disoccupata. Durante una cerimonia ortodossa, Petrunya recupera, al posto degli uomini deputati a farlo, una piccola croce buttata nel fiume. Il suo gesto diventa virale, ma segna l’inizio di un suo personalissimo calvario di 24 ore contro gli uomini, il mondo e il sistema in genere.
A giugno la rassegna prosegue con “la ragazza del dipinto” (12.06) della britannica Amma Asante. Il film si ispira a un fatto realmente accaduto e legato alla messa in discussione dell’intera legislazione britannica sulla schiavitù. Poi è la volta di “Libere, disobbedienti, innamorate” (19.06) firmato dalla regista palestinese Hamoud Maysaloun. Tre donne palestinesi a Tel Aviv, oltre a condividere l’appartamento, fanno fronte comune contro le discriminazioni all’interno della società patriarcale in cui vivono. Il primo mese della rassegna si chiude con “First Cow” (26.06) di Kelly Reichardt, USA, l’originale storia di una amicizia ambientata in Oregon agli inizi dell’Ottocento sullo sfondo della mitologia della frontiera. Le proiezioni rientrano nel progetto “Mercoledì Cinema” e si terranno ogni mercoledì al Centro per la Cultura di Merano con inizio alle ore 20.30 e a entrata libera.
La rassegna gode del sostegno della Provincia di Bolzano-Ufficio Cultura italiana, del Comune di Merano, di Alperia e della Dr. Schär.

Immagine. “Tre libere, disobbedienti, innamorat2”@Mairania 857