CNA interviene nel dibattito su prezzi delle abitazioni alle stelle e difficoltà ad attrarre forza lavoro giovane. Corrarati: “La ricetta non può essere una sola. Bisogna intervenire su più fronti, coordinati da un’unica regia”.
Nel dibattito di questi giorni sulla carenza di case sembra che la ricetta debba essere una sola. Economia, sindacati, politica propongono la propria soluzione per ridurre i costi, oggi alle stelle, e per dare una risposta alla forza lavoro, in particolare giovane, proveniente da fuori provincia, oggi in difficoltà. Che sia costruire nel verde, allargarsi verso sud dando vita a quella area vasta proposta proprio da CNA due anni fa, oppure costruire in aree produttive dismesse, in molti propongono la propria soluzione. Per CNA invece una situazione così complessa che ha visto negli anni stratificarsi diverse tipologie di problemi non può che trovare soluzione con una rosa di interventi.
“Possiamo paragonare il tema casa a Bolzano con il tema energia nel mondo – afferma il presidente di CNA Trentino Alto Adige Claudio Corrarati -. Per trovare un’alternativa al carbon fossile, si sta puntando su diverse fonti di energia alternative dal sole all’acqua, dall’idrogeno al vento. Allo stesso modo, la soluzione alla carenza di case e, di conseguenza, alla lievitazione dei prezzi a Bolzano potrebbe essere un mix di azioni, adottate in sinergia e con una cabina regia unica a fare da mediatrice e da coordinamento”.
CNA lo dichiara da tempo: ci sono le nuove imprese, ad esempio quelle degli artigiani digitali, a impatto zero che potrebbero trovare spazio anche vicino a zone residenziali e nei quartieri destinati allo spopolamento. Ci sono spazi vuoti che devono essere riqualificati. Ci sono terreni destinati a coltivazioni sostenibili che potrebbero “convivere” con abitazioni, altri terreni a ridosso delle pendici montane che circondano la città e i suoi dintorni che potrebbero essere sacrificati per il bene di una comunità, destinandoli ad aree produttive. Per non parlare delle aree non ancora utilizzate nei comuni limitrofi, che sarebbero di supporto all’economia della città nel suo sviluppo. “Chi pensa di avere una unica soluzione in mano non ascolta una comunità che ha come obiettivo quello di dare un futuro ad una città che oggi soffre e che non riesce più ad essere attrattiva”, così ancora Corrarati -. La pianificazione residenziale dovrà per forza tenere conto anche della fame di spazi delle nostre aziende. Decine quelle in cerca di una nuova sede e che ad oggi non trovano risposta”.
Una volta individuata una rosa di spazi e aree, si dovrà, sempre in uno spirito di condivisione, riprogettare i servizi e le infrastrutture del capoluogo, per evitare di dar vita, come accaduto in passato, ai quartieri-dormitori, con conseguenze sull’assetto sociale. Da non trascurare anche il tema “logistica” visto che Bolzano risulta essere lo snodo fondamentale per l’arrivo e la ridistribuzione delle merci per quanto riguarda l’intera provincia.
“Riflessioni che, una volta trovato l’accordo tra le diverse anime, dovranno entrare a far parte in maniera forte e preponderante nella pianificazione dello sviluppo della città capoluogo. È necessario che i tempi delle riflessioni si accorcino e si parta con le azioni concrete da mettere in campo – conclude il presidente CNA Trentino Alto Adige – per fare risvegliare una città da troppo tempo ferma”.