“La sentenza della Commissione europea riconosce le violazioni da parte austriaca, ma continuare sulla strada del non dialogo rischia solo di inasprire lo scontro senza giungere a una fattiva soluzione”, afferma il senatore Spagnolli. “E non a caso la Commissione stessa suggerisce all’Italia una strada diversa dal rivolgersi alla Corte di Giustizia europea, ossia la ricerca di un accordo con il supporto della Commissione. L’invito a mediare è quello che facemmo a suo tempo al Ministro Salvini e che ribadiamo ancora oggi, perché compito di un Ministro è trovare accordi e non sollevare contenziosi. Pertanto serve a poco cantare vittoria per la sentenza, se nel frattempo non si intravede e non si lavora per una mediazione con la controparte. Perché più passa il tempo, più il prezzo sarà salato per l’Alto Adige e l’intera economia italiana.” Così in una nota il senatore bolzanino e vicepresidente del Gruppo per le Autonomie, Luigi Spagnolli.
Foto. Luigi Spagnolli