Julia Unterberger chiede di introdurre terzo sesso sui documenti

“Il 31 marzo è la Giornata internazionale della visibilità transgender, un momento di sensibilizzazione sulle persone trans, sulle violenze e le discriminazioni che troppo spesso subiscono. Un fenomeno che l’Italia conosce bene visto che assieme alla Turchia è il primo Paese nel continente europeo per numero di omicidi e crimini d’odio contro le persone trans.”
Così in una nota la Presidente del Gruppo per le Autonomie, Julia Unterberger.
“Ma l’Italia – aggiunge la senatrice della SVP – è anche tra quei Paesi che ancora non prevede il terzo genere sui documenti, con la possibilità per le persone che non si riconoscono nella categoria binaria maschio-femmina, di indicare la “X” nella casella sul sesso o la dicitura “altro”. 
Indagini pubblicate sulle più autorevoli riviste mediche del mondo hanno dimostrato che dati anagrafici in linea con l’identità di genere producono enormi benefici psicologici, aumentando il senso di inclusione sociale e allontanando il rischio di disturbi psichiatrici e pensieri suicidi. 
Per questo di recente gli Stati Uniti hanno introdotto l’opzione X sui documenti d’identità. In Germania questo è possibile già da 5 anni, dopo  una sentenza della corte federale, cui è seguita una legge sui diritti delle persone intersessuali. 
Anche la Corte costituzionale italiana sta valutando se la mancanza nell’ordinamento italiano del terzo sesso non rappresenti una violazione dei diritti costituzionali. Questo dopo che una persona non binaria sudtirolese ha sollevato la questione al Tribunale di Bolzano, il quale ha ritenuto necessario rinviare la questione alla Corte. 
A prescindere da quella che sarà la sentenza, in ogni caso la questione permane: il terzo sesso sui documenti sarebbe soprattutto un atto di civiltà.”

Foto, Julia Unterberger