«Gianni Ghirardini 70 – live concert»: quando l’età è solo un dettaglio

Due ore da incorniciare, quelle vissute dal Teatro di San Giacomo in occasione del recente live «Gianni Ghirardini 70». Una ‘prima assoluta’ dal sapore già pieno: frutto di preparazione e di meticolosa costruzione, ma frutto anche di alchimie. Unico neo fra le pieghe della serata: le molte persone rimaste fuori, una volta registrato il tutto esaurito.

Protagonista centrale del concerto – presente sul palco dal primo all’ultimo istante – il chitarrista bolzanino di origine vipitenese Gianni Ghirardini, resosi interprete di un dialogo con le sue chitarre ricco di preziosità e denso di pathos. Ma anche, parallelamente, di un’interazione perfetta con le quattro band rappresentative della sua lunga carriera che si sono susseguite sulla scena in ordine non strettamente cronologico: Incredible Southern Blues Band (con Markus Linder, Roland Egger, ‘Haifisch’ Heidegger), Mebo (con Rolando Biscuola e Manny Pardeller), Pangea (con Jack Alemanno e ancora ‘Haifisch’ Heidegger), Dejavù (con Alessandro Grinzato, Evi Mair, Federico De Zorzi).

Ne è risultato un evento di qualità e spessore artistico, al quale il suono e le luci curati da Music Club Egna hanno conferito la miglior veste acustica e visiva che si potesse desiderare.
Non sono mancate – qui e là, fra i brani musicali – schegge di memoria riportate con spontaneità e sense of humor: tanto da indurre spesso al riso un pubblico già di per sé entusiasta, partecipe, co-protagonista tramite applausi a scena aperta, apprezzamenti urlati, battimano ritmati e interscambio emozionale.

Come c’era da aspettarsi, Ghirardini ha riconfermato in pieno quella vena blues che lo pone fra i testimonial di questo genere in Alto Adige (e non solo); ma ha spaziato attraverso vari generi, a seconda dei terreni musicali di riferimento per le quattro formazioni. Non senza prodursi anche in alcuni interludi in assolo di particolare atmosfera.

All’interno di tutto ciò, bisogna ammettere che il numero ‘70’ ricompreso nel titolo del concerto è passato quasi… inosservato. Un dettaglio anagrafico certamente dichiarato – riferito alla boa di vita che Ghirardini svolterà il prossimo giugno – ma ‘indossato’ dal diretto interessato con tale disinvoltura e coniugato a una tale dose di energia, da dimostrare che l’età non si misura a cifre. Nondimeno, va dato merito alla fortunata concomitanza dei due traguardi a cifra tonda, rispettivamente d’età e di carriera, per avere scatenato nella mente del musicista l’idea del ‘live’-multi-reunion: uno spettacolo originale, mai uguale a se stesso, capace di regalare alla platea una serata indimenticabile.

Legittima soddisfazione, al termine, per tutti gli attori coinvolti, a cominciare naturalmente dal festeggiato nonché autore del concept; ma poi naturalmente per tutto il cast, che ha vissuto il concerto come momento d’incontro, di amicizia, e al tempo stesso come fonte di nuovi stimoli, vedasi il finale ‘tutti sul palco’ con sorprendente interpretazione collettiva.
E rotondo è risultato il bilancio anche per il Centro culturale San Giacomo, organizzatore dell’evento: gratificato indubbiamente dal teatro gremito in ogni ordine di posti, ma più ancora dalla gioia letta sui volti di chi c’era.

Fotoservizio: Stefano Odorizzi