Santo Stefano, primo Martire della Chiesa

Oggi è il giorno di Santo Stefano. Il giorno dopo Natale, il 26 dicembre è una festività cristiana celebrata dalla Chiesa cattolica e da alcune Chiese protestanti. La Chiesa ortodossa lo celebra domani, il 27 dicembre.
Chiese e basiliche dedicate a Santo Stefano le troviamo un po’ ovunque, soltanto a Roma se ne contano circa trenta. Siccome è uno dei primi martiri della Cristianità, la festa liturgica di Santo Stefano si colloca subito dopo la nascita di Gesù, il 26 dicembre. Durante la Messa il sacerdote veste di colore rosso, per ricordare che Santo Stefano è stato un martire.
La tradizione lo raffigura con la dalmatica, il vestito indossato dai diaconi durante la liturgia, e lo lega alle pietre, essendo la morte avvenuta per lapidazione.
Il nome Stefano deriva dal greco e significa incoronato. Leggendo il Nuovo Testamento, negli Atti degli Apostoli si legge che viene affidato a Stefano il ministero diaconale, insieme ai discepoli Procoro, Filippo, Timone, Nicola di Antiochia e Parmenas. Stefano svolge questo compito con grande dedizione, mostrandosi particolarmente attivo nel convertire alla fede di Gesù gli ebrei della diaspora. Ma proprio gli ebrei vedono in Stefano un nemico da sconfiggere, lo accusano di pronunciare parole blasfeme ed offensive nei confronti dell’Eterno e Mosè, incitando il popolo contro di lui.
Un giorno, mentre si trova al Sinedrio, gli ebrei si scagliano contro Stefano, cominciano a lanciargli pietre e lo trascinano violentemente fuori dalla città. Massacrato dalla folla, una volta morto Stefano viene seppellito da alcune persone, che lo sottraggono alla furia ribelle della gente. Intanto anche a Gerusalemme infuriano le persecuzioni contro i cristiani. La frattura tra la Sinagoga ebraica e la Chiesa fondata da Gesù diventa sempre più profonda, fino a quando si separano del tutto.
La morte di Stefano avvenuta tramite lapidazione si colloca nel periodo che segue la deposizione di Ponzio Pilato (circa 36 d.C.). Come apprendiamo dalle Scritture uno dei suoi principali inquisitori fu Saulo di Tarso, che poi diverrà San Paolo.
In ogni caso Santo Stefano è una festa nazionale in Austria, Città del Vaticano, Croazia, Danimarca, Germania, Irlanda, Italia, Romania, San Marino e Svizzera italiana. La Repubblica italiana lo rese festivo nel 1947, ma non su richiesta della Chiesa cattolica. Si voleva semplicemente prolungare le vacanze di Natale con due giorni festivi consecutivi. Così fu anche con il Lunedì dell’Angelo, chiamato Pasquetta.
Vale la pena ricordare che al giorno di Santo Stefano sono associate diverse tradizioni popolari simpatiche, tra le quali la Festa delle Propaggini che si svolge a Putignano, in Puglia. Durante la Festa delle Propaggini viene allestito un palco nella piazza centrale, dove si esibiscono gli artisti di strada. La prima festa fu celebrata il 26 dicembre del 1394, anno in cui vennero traslate alcune reliquie di Santo Stefano dall’Abbazia di Monopoli a Putignano, dove ancora oggi sono conservate nella chiesa di Santa Maria La Greca.
In Irlanda, invece, questo giorno speciale è chiamato Lá Fhéile Stiofán o Lá an Dreoilín. È curioso che in alcune parti dell’Irlanda le persone vanno di casa in casa suonando canzoni, ballando e cantando, portando con sé l’immagine di uno scricciolo, o un vero scricciolo in gabbia all’insegna del Wren Day, come pure viene chiamato questo particolare giorno di festa.

Foto, Beato Angelico – Santo Stefano condotto al martirio e lapidazione di Santo Stefano – Cappella Niccolina – Palazzo Apostolico Vaticano