Sesto appuntamento in calendario per la Stagione del Teatro Sociale programmata dal Centro Servizi Culturali S. Chiara, che da giovedì 7 a domenica 10 dicembre vedrà in scena Anna Bonaiuto e Filippo Dini (reduce dal successo dello scorso anno con Il Crogiuolo) con Agosto a Osage County, commedia scritta dal poliedrico drammaturgo americano Tracy Letts, premiata nel 2008 con il Premio Pulitzer e da cui è stato tratto il celebre film I segreti di Osage County.
Filippo Dini, qui nella doppia veste di regista e interprete, dirigerà quindi la prima versione italiana di questa commedia inquieta, straripante di personaggi indimenticabili e ricca di momenti di autentica crudeltà.
Prodotto dal Teatro Stabile di Torino-Teatro Nazionale, lo spettacolo è interpretato da Anna Bonaiuto, Manuela Mandracchia, Filippo Dini, Fabrizio Contri, Orietta Notari, Andrea Di Casa, Fulvio Pepe, Stefania Medri, Valeria Angelozzi, Edoardo Sorgente, Caterina Tieghi, Valentina Spaletta Tavella, con la traduzione del testo a cura di Monica Capuani.
Agosto a Osage County racconta un dramma familiare di rara intensità e imprevedibilità, in cui l’aridità del contesto – l’estate afosa delle Grandi Pianure dell’Oklahoma – si specchia con quella interiore dei protagonisti. Nella contea di Osage, in Oklahoma, vivono Violet e suo marito Beverly Weston, poeta alcolizzato. Un giorno l’uomo scompare misteriosamente e la famiglia si riunisce precipitosamente, riportando a galla vecchi ricordi spiacevoli. Il ritrovamento del cadavere e il suo funerale daranno il via a una emozionante e divertente resa dei conti.
«Questo testo è l’ultimo anello di un filone meraviglioso, quello di Ibsen, di Čechov, di Pirandello e poi di Eduardo: il dramma borghese, che si concentra sulla dinamica familiare. – spiega il regista, Filippo Dini – Ma Tracy Letts ci parla della società contemporanea, e dunque può permettersi una crudezza che caratterizza amaramente la nostra epoca. Per tutto il tempo di questa commedia assistiamo a scontri, vendette, frustrazioni e rancori antichi e mai sopiti all’interno di una grande famiglia, dove regna una matriarca malata di cancro, perfida e dipendente dai medicinali, che non fa altro che confrontarsi violentemente con tutti i suoi famigliari, per prime le sue figlie. Regna un odio furioso in casa Weston, nutrito dalla degenerazione di ogni singola personalità che la abita, fomentato dai personali fallimenti, dalle invidie e dalle delusioni di una vita intera, dove la rabbia e l’aggressione sembrano essere gli unici linguaggi possibili, l’unico codice consentito per comunicare in quella famiglia. Una realtà selvaggia e primordiale sembra animare questa famiglia disfunzionale (come è stata definita) alle prese con l’ultimo atto del suo travagliatissimo percorso. Hanno tentato di amarsi, hanno provato a dialogare, hanno cercato per anni di comprendersi: adesso basta, dopo quel giorno (che corrisponde al giorno in cui viene seppellito papà) ogni vincolo familiare risulterà definitivamente spezzato e probabilmente non si rivedranno mai più. Attraverso i personaggi di Letts abbiamo la possibilità di confrontarci con una parte di noi, – prosegue il regista – che ha a che fare con ciò che riflettiamo sulle persone che ci circondano, alle quali inevitabilmente consegniamo un pezzetto del nostro essere, fatto di tutto ciò che ci nutre e ci avvelena in quel preciso momento. Questo si arricchisce del confronto, espresso nelle maniere più disparate, e qui inizia la condivisione. Tutto questo processo sembra essere molto ammalato nella nostra epoca, sembra soffrire di un cancro incurabile, come quello alla bocca di Violet, che ci impedisce di comunicare, appunto, di ristabilire l’umana trasmissione tra gli individui».
Tornano gli appuntamenti dedicati agli approfondimenti con i protagonisti della Stagione 23-24, realizzati in collaborazione con il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Trento e la Fondazione Museo storico del Trentino.
Per il nuovo incontro in calendario, previsto al Teatro Sociale venerdì 8 dicembre alle ore 17.30, il prof. Francesco Ghia (Università degli Studi di Trento) incontrerà il cast dello spettacolo.
La Stagione del Teatro Sociale tornerà dal 14 al 17 dicembre nel segno della danza con Sonoma, creazione nata dal genio artistico di MARCOS MORAU, visionario coreografo di fama internazionale e direttore della celebrata compagnia di Barcellona La Veronal. Uno spettacolo ispirato alle opere e alla vita del regista Luis Buñuel, maestro del cinema surrealista.
Biglietti acquistabili online su www.boxol.it/centrosantachiara/it e presso le Casse del Teatro Sociale e dell’Auditorium S. Chiara.
Foto, Agosto a Osage County/c – Luigi De Palma