Domenica 22 ottobre alle ore 18:00 presso il Conservatorio Monteverdi di Bolzano si torna ad ascoltare la musica del nostro tempo con il 49° Festival di Musica Contemporanea di Bolzano. Da quarantanove edizioni questa rassegna sperimentale e coraggiosa da spazio e voce ai compositori nostrani oltre che a nuove partiture provenienti dal territorio dell’Euregio e oltre, mettendole spesso a confronto con quelle dei maestri del primo e secondo Novecento che hanno rappresentato la punta della propria avanguardia.
Se era normale all’epoca di Mozart e Beethoven ascoltare quasi esclusivamente la “nuova musica” scritta dai compositori viventi e molto meno comune riesumare opere del passato anche recente, da molto tempo ormai le abitudini si sono rovesciate, e la musica di epoche più o meno lontane è protagonista privilegiata delle sale da concerto.
Per questo è stimolante e raro poter ascoltare invece le partiture di chi la musica la fa oggi, vicino a noi nel tempo e nello spazio. In questo quarto appuntamento del Festival di Musica Contemporanea troviamo Windkraft, forse il più importante ensemble provinciale dedito all’esecuzione di opere contemporanee, in questo caso in formazione di quintetto con Roberto Gander al clarinetto, Pepito Ros ai sassofoni, Antonio Aiello al violino, Leonardo Sapere al violoncello e Andrea Dindo al pianoforte.
Il programma si apre proprio con un brano dello stesso Pepito Ros, figura eclettica di compositore e polistrumentista, diplomatosi presso il Conservatorio di musica di Bologna e poi specializzatosi presso il Conservatoire Europeen di Parigi. Il suo brano Kemal vede proprio il suo sassofono in dialogo con il quartetto di strumenti.
Segue un’opera di un compositore fondamentale del primo Novecento, Anton Webern con il suo Quartetto op.22 per violino, clarinetto, sax e pianoforte, scritto nel 1928 e che Schoenberg definì “favoloso”. Il confronto con questo genio del secolo scorso non è casuale: Webern adottò la dodecafonia e ne fu un esponente estremamente originale; la sua scrittura musicale divenne il modello per una delle principali tecniche compositive del XX° secolo a cui ci si riferisce generalmente come “serialismo integrale”.
Fa da contrappunto a questo brano ormai storico il Quartettino dell’altoatesino Manuel Zwerger, per clarinetto, violino, violoncello e pianoforte, commissionato dal Südtiroler Künstlerbund ed eseguito qui in prima assoluta. La partitura si contraddistingue per il carattere minimalistico, con semplici cellule musicali che si sviluppano e evolvono in una serie di ripetizioni.
Sono presenti in programma anche due opere di compositori contemporanei non nostrani, già attivi da molti anni e in qualche modo eredi di importanti tradizioni musicali. Il primo è Paolo Ugoletti, allievo del celebre Giacomo Manzoni al conservatorio di Milano e di Franco Donatoni presso l’Accademia Musicale Chigiana. Suo è il brano An Autumn Secret – Ocean Drive, per sax, violino, violoncello, clarinetto e pianoforte.
Il secondo è Dan Dediu, che con il suo Viscous Sun op.154 chiude il programma della serata. Di origini rumene fu allievo di Stefan Niculescu e Dan Constantinescu a Bucarest e in seguito si specializzò con Francis Burt all’Università della Musica di Vienna. La sua carriera è ricca di riconoscimenti, come il Primo Premio al Concorso di composizione “Enescu” a Bucarest e al Concorso Lirico Neuköln con la sua opera Münchhausen.
Foto, Roberto Gander