I Verdi, un chiaro severo “no” a un “Centro di Permanenza per il Rimpatrio” in Alto Adige

Appaiono sorpresi i Verdi altoatesini della discussione su un Centro di Permanenza per il Rimpatrio da istituire in Alto Adige. Senza mezze parole accusano il governatore Kompatscher “di saltare sul carro del populismo della Presidente del Consiglio Meloni che sta cercando di far apparire questa struttura come una necessità per la sicurezza dei cittadini e nonostante il fatto che innumerevoli esperti in campo migratorio abbiano affermato che questi centri non possono risolvere alcun problema, il Governatore non rinuncia a fare campagna elettorale sulle spalle dei più deboli tra i deboli.”
Kompatscher sostiene che in questo centro verrebbero “ospitate” solo persone che hanno commesso reati in Alto Adige- scrivono in un comunicato inviatoci – “senza tener conto che il nostro Stato costituzionale prevede un solo luogo di accoglienza per le persone, indipendentemente dalla loro origine, che sono state penalmente condannate con sentenza passata in giudicato: gli arresti domiciliari o il carcere.”
“Da decenni -ricordano i Verdi –  si discute alacremente in merito all’urgente necessità di costruire un nuovo carcere a Bolzano, una nuova struttura che oltre a garantire la capienza necessaria, dovrebbe anche assicurare una sistemazione umana per i detenuti e offrire gli strumenti per una effettiva riabilitazione. “L’attuale carcere di via Dante a Bolzano non consente l’implementazione di un sistema penitenziario moderno, anzi. A causa della mancanza di posti, i criminali non possono nemmeno essere portati in custodia cautelare, indispensabile per garantire la sicurezza della società. Per non parlare dell’assenza di progetti di reinserimento e prevenzione. Ora sembra addirittura che il governo abbia completamente annullato il progetto di costruzione di un nuovo carcere. Un fallimento su tutta la linea.”
Ed ora “questo fallimento nella realizzazione del nuovo edificio carcerario, così urgentemente necessario per la sicurezza della popolazione altoatesina si vuole compensare con un centro di espulsione? Un centro in cui le persone senza una condanna definitiva saranno internate per un massimo di 18 mesi, per poi essere nuovamente rilasciate? In pratica, vi finiranno persone il cui unico “reato” è quello di non avere un permesso di soggiorno. Saranno trattenute dall’amministrazione anche se non rappresentano un pericolo per la società. Questa è pura politica simbolica sulle spalle delle persone e non risolve nessuno dei problemi urgenti che la migrazione porta con sé”- si legge nel documento dei Verdi altoatesini.
Nel documento si rileva inoltre che “in provincia centinaia di persone con regolare permesso di soggiorno, pur lavorando, sono costrette a passare la notte per strada, sotto i ponti o, in caso fortunato, in centri di emergenza; persone che non ricevono il sostegno necessario per l’integrazione. L’attuale sistema di aiuto, tenuto in piedi solo dal cuore e dall’anima di tanti volontari, ha raggiunto da tempo i suoi limiti e la politica si sottrae alle sue responsabilità.
Tuttavia, la campagna elettorale preferisce tacere su questo aspetto” conclude la presa di posizione firmata dal co-portavoce verde Felix von Wohlgemuth.
Foto. Felix von Wohlgemuth