Toni Serafini si candida per le elezioni provinciali con il Partito Democratico Demokratische Partei. Serafini è molto conosciuto a Bolzano e in provincia, è stato due volte assessore comunale di Bolzano e Segretario generale della UIL SGK per diversi anni. Da qualche mese è in pensione ma non è stanco di far sentire la sua voce e di dedicarsi alla politica attiva. Convinto socialista riformista Serafini mette in chiaro che per lui essere socialista riformista significa impegnarsi per realizzare riforme che modificano in meglio la vita dei cittadini. «Penso ai diritti e anche ai doveri dei cittadini», riflette a voce alta Toni, che puntualizza subito i temi caldi per i quali intende continuare ad impegnarsi nel prossimo futuro e cita quello della Sanità, del carocasa e le vicissitudini legate alla scuola pubblica.
Serafini ricorda che la Provincia di Bolzano dispone di un’Autonomia legislativa molto ampia che sempre più dovrebbe essere orientata a dare risposte alle esigenze territoriali. «L’Autonomia deve essere patrimonio comune di tutti i cittadini che vivono in provincia compresi i nuovi cittadini che ricordiamo sono il 10% della popolazione locale». Precisa che secondo l’ultima rilevazione ufficiale della fine del 2021 gli stranieri in Alto Adige erano 52.400, fenomeno sempre più presente anche nelle valli e zone limitrofe. Fa presente, inoltre, che determinati settori di lavoro come il turismo, il terziario, l’edilizia e quello dei metalmeccanici sono sempre più coperti da manodopera straniera. «Una realtà dalla quale emergono problemi di natura diversa, a cominciare dalla formazione professionale alla conoscenza delle lingue e della storia e cultura del territorio. Condizioni necessarie per garantire l’integrazione e l’inclusione».
Entrando nel merito dei temi programmatici del PD, Toni indica per primo la Sanità che negli ultimi anni ha subito una grave mancanza di personale medico. Per Serafini va, inoltre, considerato che bisognerebbe puntare su una maggiore presenza di servizi territoriali, una medicina attenta alla prevenzione e un’incentivazione della Sanità pubblica. Serafini ha ben chiaro quanto la legge della proporzionale troppe volte incida problematicamente sul rigido sistema pubblico e chiede l’impiego di una maggiore flessibilità nell’applicazione della normativa relativa al bilinguismo e la proporzionale per garantire soprattutto il bene comune.
Anche in tema di sicurezza sui posti di lavoro ricorda che la Provincia Autonoma di Bolzano, avendo competenza primaria in merito, dovrebbe agire con maggiore lungimiranza e prevedere l’assunzione di personale qualificato e formare le persone.
Un tema delicatissimo è quello della casa che riguarda i centri medio-grandi come Bolzano, Merano e Laives. Osserva che l’IPES dovrebbe disporre di territori più ampi o edifici da ristrutturare da destinare al ceto medio a prezzi calmierati. «Non è accettabile che il 70% di uno stipendio medio venga assorbito dall’affitto. Inoltre, bisogna pensare agli studentati, ovvero a come ospitare gli studenti universitari a prezzi accessibili. Non vanno nemmeno dimenticati gli affitti brevi che rispondono solamente a speculazioni turistiche».
«Il Partito Democratico non solo spera, ma opera per far eleggere due Consiglieri in modo da poter essere interlocutori concreti della SVP per portare sul tavolo del dibattito e del confronto i temi economico-sociali da affrontare con urgenza».
In merito al panorama politico elettorale Toni Serafini osserva che a differenza delle scorse tornate elettorali questa volta è il gruppo linguistico tedesco a essere piuttosto frammentato, quindi a presentarsi con diverse liste e listerelle. Una caratteristica che in passato era più tipica del gruppo linguistico italiano.
Circa la scuola Serafini è convinto che, pur mantenendo intatto l’art. 19 dello Statuto di Autonomia, bisognerebbe aprirsi verso modelli d’insegnamento analoghi al modello ladino, dove s’insegnano le varie materie in più lingue.
Serafini conclude considerando che la provincia di Bolzano pur registrando una quasi piena occupazione mostra diverse lacune perché molti lavoratori si trovano in situazioni precarie. «Ancora troppi, soprattutto giovani, sono lavoratori precari senza contratti di lavoro a tempo indeterminato e quindi senza garanzie per accedere a eventuali mutui bancari», precisa Serafini, il quale considera che lavoratori pronti a mettere su famiglia hanno bisogno di stabilità per garantirsi un futuro solido.