Alto Adige. La musica da camera della Mahler Academy al Palazzo Mercantile di Bolzano e a Dobbiaco

L’ascolto di una partitura musicale è come un viaggio nel tempo, che ci riporta ad epoche e luoghi vicini e lontani. Questo è più che mai vero per i concerti di musica da camera della Gustav Mahler Academy che quest’anno si concentrano su un periodo storico ed un luogo ben precisi, ovvero Parigi tra il 1890 e il 1920.

I concerti a ingresso libero, che si terranno a Palazzo Mercantile il 10 agosto alle ore 20:00, 21:00 e 22:00 sono solo il culmine di due settimane di intenso studio da parte dei 63 partecipanti dei corsi di alto perfezionamento musicale dell’accademia, selezionati tra oltre 900 candidature provenienti da tutto il mondo per frequentare le lezioni di grandi professionisti della musica classica. Nella preparazione hanno potuto lavorare con musicisti del calibro di Gregory Ahss, Kerson Leong, Veronika Hagen, Alban Gerhardt, Rick Stotjin, Olivier Patey e alcuni membri della Mahler Chamber Orchestra che con loro si esibiranno anche in concerto.

Già dallo scorso anno, sotto la direzione del direttore e violoncellista Philipp von Steinaecker, l’attenzione dell’accademia si concentra sulla ricostruzione del suono storico dell’epoca di Mahler, in questo caso però allontanandosi dalla Vienna di Fin de Siècle per spostare lo sguardo a quello che succedeva in un altro importante centro di produzione musicale europea.

Lo stesso Mahler si era recato infatti per la prima volta a Parigi nel 1900 e nella capitale francese venne in contatto con una tradizione e uno stile musicale completamente diversi da quelli viennesi: la scena era infatti dominata dal compositore più autorevole dell’epoca, Camille Saint-Saëns, i cui concerti godevano di uno straordinario successo, ma si affacciavano sulla scena già anche nuove stelle pronte ad inaugurare un corso totalmente nuovo, con uno stile brillante ed esotico, personaggi come Ravel e Debussy.

Sebbene i musicisti francesi suonassero in modo molto diverso dai colleghi austriaci – cosa difficilmente immaginabile nel nostro mondo globalizzato – entrambe le metropoli condividevano la presenza di un’avanguardia stilistica che sarebbe stata determinante per gli sviluppi futuri della musica.

Questa è l’atmosfera in cui gli studenti dell’accademia si sono tuffati, per riscoprire le peculiarità di questa musica e approfondirne la prassi esecutiva originale. Verranno eseguite opere fondamentali come il Quartetto in sol minore di Debussy, un unicum nel catalogo del compositore. Scritto utilizzando un linguaggio innovativo non ottenne subito consensi, anzi la critica e lo stesso dedicatario dell’opera, il compositore Ernest Chausson, l’accolsero con freddezza. In una tradizione musicale in cui il quartetto era quasi assente Debussy si rifà in parte all’unico metro di paragone, ovvero il Quatuor di Cèsar Franck del 1889, che aveva riscosso un grandissimo successo, riprendendone la forma ciclica ma calandola in un linguaggio totalmente nuovo, onirico, permeato di influssi simbolisti.

Non poteva naturalmente mancare l’altro grande quartetto, di quattordici anni successivo, composto da Maurice Ravel nel 1903, dedicato ad un altro compositore della generazione precedente , Gabriel Fauré. Con il quartetto di Debussy quest’opera presenta molti punti di contatto, una continuità stilistica ed estetica probabilmente fortemente sentita dal più giovane Ravel, a cui Debussy manifestò profonda stima per quest’opera.

Di Ravel sono in programma anche altri capolavori come la Sonata per violino e violoncello, che segna l’approdo del compositore ad uno stile ancora più teso e soluzioni quasi atonali, il quintetto per fiati Le Tombeau de Couperin e il trio per pianoforte e archi.

In programma ci sono anche i Tre Pezzi per quartetto d’archi di Igor Stravinskij, che della Parigi dei primi del Novecento fu un grande protagonista, grazie ai capolavori scritti per i Ballets Russes, ma anche opere di Jacques Ibert, Francis Poulenc e Albert Roussel.

Al termine di questo viaggio parigino l’accademia tornerà a concentrarsi il prossimo anno sull’ambiente viennese e la riscoperta del suono originale di Mahler, proseguendo questo progetto unico del suo genere grazie al nuovo formato biennale dei corsi di formazione.

Lo stesso programma verrà anche eseguito presso il Centro Culturale di Dobbiaco, nella Sala Specchi, il 9 agosto alle ore 20:00.

Foto, LQ-BZF-Mahler Universum/© Tiberio Sorvillo