Cosa accade quando 111 giovanissimi musicisti provenienti da 27 Paesi incontrano l’energia e la sapienza di 1 direttore d’orchestra di fama internazionale e di una solista amatissima da critica e pubblico? Domenica 6 agosto alle 20.30, dopo le tappe a Grafenegg, Amsterdam e Wiesbaden, al Teatro Comunale di Bolzano sbarca il Summer Tour dell’EUYO – European Union Youth Orchestra, con Antonio Pappano alla direzione e Julia Fischer al violino.
La prima data di questo imperdibile evento vedrà sul podio una leggenda della direzione d’orchestra come Sir Antonio Pappano. Acclamato per la sua leadership carismatica e le sue performance ispirate sia nel repertorio sinfonico che in quello operistico, Sir Antonio Pappano è Direttore Musicale della Royal Opera House Covent Garden dal 2002 e Direttore Musicale dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma dal 2005. Formatosi in molti dei più importanti teatri d’opera d’Europa e del Nord America, ha ricoperto incarichi presso l’Opera di Norvegia, il Théâtre Royal de la Monnaie di Bruxelles e l’Orchestra Filarmonica di Israele. Nel 2023 è stato designato direttore principale della London Symphony Orchestra.
Altra stella che impreziosirà l’appuntamento domenicale con la EUYO sarà l’acclamata Julia Fischer. Fra le più importanti violiniste della nuova generazione, musicista versatile nota anche per le sue straordinarie capacità di pianista da concerto, di musicista da camera e insegnante di violino, Fischer si è esibita con le migliori orchestre di tutto il mondo, collaborando con direttori famosi come Herbert Blomstedt, Christian Thielemann, Alan Gilbert, Jakub Hrůša, Vladimir Jurowski, Juanjo Mena, Riccardo Muti, Vasily Petrenko, Esa-Pekka Salonen, Thomas Søndergård, Yuri Temirkanov, Michael Tilson-Thomas e Franz Welser-Möst. Aprendo una nuova strada nel mercato della musica classica, nel 2017 ha lanciato la sua piattaforma musicale, il JF CLUB, che offre filmati audio e video esclusivi, anteprime delle sue nuove registrazioni e approfondimenti personali sulla sua musica e sul suo lavoro. A lei spetterà il compito di introdurre il pubblico del Bolzano Festival ad una delle opere più amate di Beethoven come il Concerto per violino in re maggiore, opera 61.
Composto in poche settimane nell’autunno del 1806 per esaudire la richiesta del violinista Franz Clement, lo spartito venne terminato con appena due giorni di anticipo sulla prima esecuzione, il 23 dicembre, al Theater an der Wien. L’anno seguente, su richiesta di Muzio Clementi, Beethoven ne realizzò una trascrizione per pianoforte e orchestra e la pubblicò nel 1808 contemporaneamente alla partitura originale per violino. Nel 1844 Felix Mendelssohn-Bartholdy ripropose il Concerto in un’esecuzione londinese nella quale il solista era un giovanissimo Joseph Joachim. Da quel momento il Concerto op. 61 è entrato fra i capolavori più celebri e amati dagli interpreti e dal pubblico.
I giovani talenti della EUYO si cimenteranno, sempre guidati dalla bacchetta di Pappano, in un altro capolavoro sinfonico come Also sprach Zarathustra (Così parlò Zaratustra), di Richard Strauss, forse il più celebre tra i suoi poemi sinfonici, soprattutto dopo la scelta di Stanley Kubrick nel 1968 di farne il motivo centrale della colonna sonora di 2001 Odissea nello spazio. Quando la compose, all’età di 32 anni, Strauss era già diventato un personaggio di punta della vita musicale tedesca, non solo per la sua attività di direttore d’orchestra, ma anche per la sua immagine di compositore d’avanguardia. Scritta in sette mesi, nel 1896, Also sprach Zarathustra è una delle opere del compositore e direttore d’orchestra tedesco giudicata in termini più controversi: è il primo dei Poemi Sinfonici di Strauss ad estendersi per una lunga durata, quasi mezz’ora, ed è quello più legato ad una dimensione ideologica, quella che lo lega al testo cui si ispira. Friedrich Nietzsche aveva scritto Also sprach Zarathustra fra il 1883 e il 1885: l’opera aveva provocato un’immediata ripercussione sulla cultura tedesca, sia per lo stile espositivo, sia per le tematiche ideologiche nelle quali la Germania guglielmina si era riconosciuta. Fra le opere del catalogo di Strauss è certamente quella che si contraddistingue maggiormente per un disposizione alla grandiosità, anche per la solennità dei mezzi e degli effetti adottati nell’incipit, che vede protagonisti assoluti gli ottoni e le percussioni.
I biglietti per la lunga estate in musica del Bolzano Festival Bozen sono acquistabili presso le Casse del Teatro Comunale in piazza Verdi 40 a Bolzano (Tel 0471 053800).
Le casse sono aperte secondo i seguenti orari: martedì – venerdì 11–14 e 17–19, sabato 11–14.
I biglietti sono acquistabili online sul sito www.ticket.bz.it e via email scrivendo a info@ticket.bz.it