Torna Handy Hands per raccontare con foto, video, parole e oggetti storie di manualità da tutto il mondo a Bolzano

Handy Hands raccoglie e presenta le storie di un gruppo di persone, in aumento edizione dopo edizione, con background migratorio. Il racconto autobiografico è un importante strumento di arricchimento, di valorizzazione e di cura del proprio sè, oltre che un fondamentale strumento di apprendimento linguistico e di relazione sociale. Su questo si basa e opera il progetto, attivo del 2018 e che con la nuova edizione 2023 prosegue con 6 nuove storie.

Il primo ciclo di appuntamenti si è tenuto nel 2018 ed è durato quattro mesi, coinvolgendo sei persone originarie di Bolzano e provincia con background migratorio e una mediatrice. L’esito della prima edizione è un video (visibile nella sezione “storia” del sito www.hanyhands.it) che nel 2019 è stato usato per la campagna pubblica di sensibilizzazione durante la Giornata Internazionale dei Migranti. Dal 2020 si è scelto di puntare sul racconto per parole e immagini (fisse e in movimento) delle storie di vita e di abilità manuali delle persone coinvolte. Fin dall’inizio il progetto è sostenuto dall’Ufficio Bilinguismo e Lingue Straniere della Ripartizione Cultura Italiana – Provincia Autonoma di Bolzano e dal 2021 è realizzato da Voltaire – European Education Centre.
Oltre all’apprendimento linguistico e di relazione sociale, si è scelto anche di valorizzare le capacità dei/della partecipanti non solo in ottica autobiografica ma anche lavorativa. Al centro del progetto, e della serie di incontri organizzati fin qui, ci sono le competenze manuali delle persone con background migratorio che spesso non sono, con dispiacere di chi le possiede, applicate nelle occupazioni attuali. Rimangono, quindi, nascoste, latenti. Tuttavia queste competenze sono molto importanti, rientrano, infatti, nella definizione che la Convenzione UNESCO ha dato, nel 2003, del patrimonio culturale immateriale, cioè “le conoscenze, le tradizioni, il folclore, i costumi, le credenze e le lingue sono parte integrante del patrimonio culturale di un luogo”. Qualche esempio che rientra in questa definizione? La pizza napoletana, i muretti a secco, il teatro dei burattini siciliani, le parate Kwagh-Hir nigeriane, la musica reggae giamaicana, il teatro delle ombre siriano, e poi decine e decine di forme di panificazione, di tessitura, di agricoltura non intensiva, di danza, di musica, di artigianato di ogni angolo del mondo. Un patrimonio (la lista completa di tutti i beni culturali immateriali del mondo è consultabile qui https://ich.unesco.org/en/lists.) che è stato messo a tutela perché “fondamentale nel mantenimento della diversità culturale di fronte alla globalizzazione, nel sostegno al dialogo interculturale e nell’incoraggiamento al rispetto reciproco dei diversi modi di vivere”.

Handy Hands prosegue quindi nel suo intento di riscoprire e raccontare le capacità ‘invisibili’ dei/delle partecipanti agli incontri proprio per stimolare la curiosità e quindi la creazione di una società più inclusiva e aperta ad ascoltare storie, assaggiare sapori, confrontarsi con tradizioni, culture, abiti e ritmi diversi. Inoltre, vuole valorizzare le abilità manuali, sperando che esse vengano apprezzate e magari applicate fino a renderle non solo skill nascoste, ma un lavoro vero.

I racconti raccolti in questa nuova edizione sono frutto degli incontri svolti con la mediazione di Alessandro Pedrotti tra novembre 2022 e marzo 2023. Pedrotti è un esperto di scrittura autobiografica ed attraverso questa modalità ha lavorato con le partecipanti sui temi dell’empowerment, fornendo loro i mezzi per presentarsi e raccontare le loro attività. Sono state poi raccolte storie, immagini e oggetti. Questi elementi compongono le 6 nuove storie delle partecipanti in questa edizione tutta al femminile, provenienti da 6 paesi diversi: Aisha mediatrice culturale dal Pakistan, Cecilia illustratrice-designer da Città del Messico, Piera decoratrice dal Venezuela, Lisbeth sarta dalla Colombia, Zineb cuoca dal Marocco, Nawar pasticcera dalla Siria. Per conoscere le loro storie è stata realizzata una campagna di manifesti affissi in giro per la città, sono inoltre tutte raccolte, assieme a quelle delle edizioni precedenti sul sito www.handyhands.it.

Foto, Anna Cecilia