“Piano Clima Alto Adige 2040”, un processo in continua evoluzione

Oggi la Giunta provinciale ha approvato all’unanimità il documento finale nel corso dell’odierna seduta. In una conferenza stampa che ha fatto seguito alla riunione dell’esecutivo, il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, il suo vice e assessore provinciale all’Ambiente ed Energia, Giuliano Vettorato, i rappresentanti della Commissione scientifica che ha accompagnato lo sviluppo del Piano Clima, nonché gli stakeholder che sosterranno l’attuazione delle misure, hanno presentato il Piano Clima Alto Adige 2040. Il testo comprende la visione che ne sta alla base e le azioni previste nei 17 campi d’azione (comunicazione e sensibilizzazione, giustizia sociale, trasporto pesante e merci, trasporto passeggeri, edilizia, riscaldamento, agricoltura e silvicoltura, industria, turismo, servizi privati, energia grigia, produzione, stoccaggio e trasporto di energia elettrica, biomassa e riduzione di CO2 a lungo termine).

Nel settore dei trasporti, l’espansione delle ferrovie è la spina dorsale del Piano Clima. La variante Val di Riga, l’elettrificazione della Ferrovia della Venosta, il tunnel a tre binari del Virgolo, oltre l’acquisto di 15 nuovi treni entro il 2026, rappresentano solo alcuni dei principali progetti messi in campo. La mobilità ciclabile, la digitalizzazione e il trasporto a basse emissioni sulla linea del Brennero rientrano tra gli altri temi prioritari. Le piste ciclabili (attualmente 510 chilometri) saranno ampliate, così come le flotte di autobus (390 autobus senza emissioni in 10 anni). La digitalizzazione del trasporto pubblico deve rendere più attraente questo settore; sono previsti sistemi di prenotazione per il car sharing e il bike sharing, così come i taxi o le auto a noleggio devono essere prenotati in anticipo, in previsione del viaggio successivo. Sono 70 le misure avviate per la sola mobilità, che dimostrano l’importanza di questo settore per il raggiungimento degli obiettivi climatici. (una panoramica dettagliata la trovate nei file in appendice).

Il secondo obiettivo è la riduzione delle emissioni derivanti dai processi di combustione e dalla produzione di energia. Già il punto di partenza è impressionante rispetto ad altre regioni: il 69% dell’energia è generato da fonti rinnovabili – e l’Alto Adige produce il doppio dell’energia che consuma. “Questo è probabilmente l’obiettivo più importante: dobbiamo cercare di allontanarci dai combustibili fossili”, ha dichiarato Wolfram Sparber, responsabile dell’Istituto Eurac per le energie rinnovabili e membro della Commissione scientifica, nonché corresponsabile della valutazione nella fase di attuazione. “Aumentando l’efficienza delle centrali idroelettriche, l’Alto Adige punterà soprattutto sull’energia solare”, ha spiegato Sparber

“Nei prossimi 15 anni la capacità fotovoltaica sarà triplicata. L’ultimo allineamento delle linee guida di finanziamento nel settore energetico alla fine del 2022 ha già portato a un raddoppio delle domande e a una triplicazione degli investimenti nel settore energetico”, ha riferito il vicepresidente della Provincia e assessore all’Ambiente e all’energia, Giuliano Vettorato. “I contributi provinciali di 35 milioni di euro sono stati compensati da investimenti di 138 milioni di euro nel settore fotovoltaico”, ha proseguito. Gli impianti di teleriscaldamento passeranno sempre più alla biomassa: 71 degli 83 esistenti in Alto Adige la utilizzano già. Nel settore dell’edilizia, il passaggio avverrà gradualmente: I sistemi di riscaldamento puramente fossili non saranno più ammessi nei nuovi edifici, nelle ristrutturazioni e nelle conversioni.

La terza fonte principale di gas serra è l’agricoltura. In questo caso, però, non si tratta solo di ridurre l’anidride carbonica, ma anche altri gas serra come il metano e il protossido di azoto. Il piano climatico prevede la promozione di metodi agricoli sostenibili, come l’espansione dell’agricoltura biologica al 25%, la riduzione dell’uso di fertilizzanti e pesticidi sintetici e il miglioramento della salute del suolo, tra l’altro sostituendo i fertilizzanti minerali con quelli organici. Vanno inoltre promossi metodi per il sequestro del carbonio nei terreni agricoli o per aumentare la percentuale di latte di fieno.

Tutti i settori dell’economia, dell’industria, del commercio e dei servizi dovranno impegnarsi maggiormente in futuro per sostenere il percorso verso la neutralità climatica. Tuttavia, ogni settore ha anche sfide specifiche da superare, ed è per questo che tutti i settori sono citati nel piano sul clima con i propri campi d’azione. Tutti i cittadini sono almeno altrettanto sollecitati. Alla conferenza stampa sono intervenuti i rappresentanti di diversi settori: in rappresentanza delle associazioni giovanili, Josef Oberhofer per le associazioni ambientaliste, Wolfgang Obwexer per le associazioni sociali, e Donatella Califano, in rappresentanza dei sindacati.

Una delle caratteristiche principali del “Piano Clima Alto Adige 2040” è il fatto che le misure confluite nella versione presente non siano statiche, ma possano essere integrate o migliorate, dalla pubblica amministrazione, su proposta popolare, dai rappresentanti dei vari gruppi di interesse e delle organizzazioni della società civile, nell’ambito dello stesso monitoraggio, attraverso l’approvazione da parte della Giunta provinciale. Un passaggio fondamentale inquadrato all’interno del processo partecipativo, ma anche dalla necessità di migliorare il Piano Clima Alto Adige 2040, basandosi su future nuove scoperte scientifiche o anche esperienze pratiche di successo.
Il percorso che vuole portare all’obiettivo “Klimaland Alto Adige” nasce il 14 settembre 2021 con il via libera della Giunta alla prima proposta di aggiornamento del Piano clima provinciale del 2011, il documento che contiene le misure da attuare sul territorio per la tutela del clima. Attraverso una piattaforma specifica, la popolazione e tutti gli stakeholders coinvolti hanno potuto elaborare proposte e commenti. Complessivamente sono stati i 2.865 suggerimenti pervenuti che, insieme al feedback dei gruppi di interesse nei settori dell’economia, dell’ambiente, degli affari sociali e dei giovani, ha permesso di integrare le osservazioni all’interno del Piano clima. Ora la seconda parte, definita “Parte specifica” del Piano Clima, insieme alla prima “Parte generale”, approvata nell’agosto 2022, costituisce il documento strategico “Piano clima Alto Adige 2040”.
Per aggiornare costantemente sullo stato di avanzamento delle misure, è stata creata la piattaforma https://www.klimaland.bz/it/, che contiene l’elenco di tali misure. Tutte le modifiche a questa banca dati verranno documentate, in modo da poter seguire in qualsiasi momento non solo lo stato di attuazione degli interventi, bensì anche il loro sviluppo nel tempo. Questo database è accessibile pubblicamente e costituisce una base di riferimento importante per tutti gli altri soggetti interessati.  Mentre il monitoraggio dell’input, che accerta se gli sforzi congiunti siano sufficienti al conseguimento degli obiettivi stabiliti, è soggetto ad un continuo aggiornamento, il monitoraggio dell’output viene pubblicato solo annualmente. Esso va a misurare gli effetti delle azioni intraprese sulla strada della neutralità climatica, evidenziando i progressi in relazione al tempo già trascorso. Per specificare meglio questo punto è possibile fare un esempio concreto, citando il settore dei trasporti. Se, ad esempio, venisse rilevata una riduzione non sufficiente delle emissioni causate dai trasporti, in questo caso si verificherà se la situazione derivi dal trasporto merci o, piuttosto, da quello passeggeri (oppure da entrambi). Se la causa fosse da ricondurre al trasporto passeggeri, un ulteriore livello di analisi consentirà di verificare se la circostanza è imputabile principalmente al transito, agli ospiti in arrivo oppure al tipo di mobilità dei residenti. Per fare in modo che il monitoraggio dell’output resti necessariamente indipendente dalle istituzioni responsabili dell’attuazione del Piano Clima, l’incarico verrà affidato ad un’istituzione scientifica. Anche in questo caso, tutti i risultati saranno resi pubblici.
Oltre agli obiettivi concreti per i campi d’azione e a un primo pacchetto di quasi 160 misure (sono 157), il “Piano clima Alto Adige 2040” risponde anche alla domanda ben precisa: come continuare a migliorare il documento dopo la sua approvazione da parte della Giunta? Per la prima volta è stato concettualizzato e adottato anche il successivo processo partecipativo. Il Piano Clima prevede l’istituzione continua di un Consiglio dei cittadini per il clima e di un Forum delle parti interessate. Il primo gruppo di lavoro è formato da un gruppo rappresentativo di cittadini selezionati dall’istituto nazionale di statistica Astat.
Il Consiglio si riunirà per la prima volta nel 2024, avviando un percorso continuativo. Esamina le misure del Piano clima per verificarne la completezza, le andrà ad integrare se necessario e svilupperà proposte concrete di attuazione. I risultati emersi verranno discussi assieme alla Giunta provinciale. Il Forum delle parti interessate, per parte sua, rappresenta l’altro gruppo di lavoro, che agirà sotto la guida dell’Agenzia CasaClima. Si compone di un segretariato, di un comitato direttivo di stakeholder, di gruppi di esperti e portatori di interesse, integrano le misure del Piano Clima e formulano raccomandazioni per un’ulteriore definizione del percorso.
L’inizio dei lavori, come detto, è previsto per l’inizio del prossimo anno; tutti i risultati confluiranno nel processo di valutazione biennale dell’Alleanza per la Formazione e la Ricerca per un Alto Adige sostenibile.