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A Castel Belasi la mostra “Come pioggia”

4 Giugno 2023

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A Castel Belasi la mostra “Come pioggia”

Doppia inaugurazione, sabato 10 giugno alle 18.30, per Castel Belasi, complesso fortificato medievale della bassa Valle di Non che, dopo un lungo processo di acquisizione e restauro, dal 2021 è un monumento storico di proprietà comunale e spazio espositivo. Accanto alla mostra “Un Secolo DiVino. La viticoltura nella fotografia trentina”, sarà aperto anche il progetto espositivo “Come pioggia”, a cura di Stefano Cagol, direttore artistico del castello, realizzato in collaborazione con il MUSE – Museo delle Scienze di Trento e nato dalla piattaforma del museo sulle questioni ambientali “We Are the Flood | Noi siamo il diluvio”.
“Castel Belasi si sta dimostrando una sede espositiva importante, capace di valorizzare al meglio alcuni peculiari progetti espositivi – commenta l’assessore provinciale alla cultura Mirko Bisesti -. Fra pochi giorni inaugureremo un percorso davvero interessante che ci invita a riflettere su un tema di stringente attualità, quello dell’acqua, elemento essenziale e forse quello che più è specchio dei cambiamenti climatici. Una quindicina di opere d’arte contemporanee, fra video, sculture e installazioni, ci parleranno della risorse acqua, sotto diversi punti di vista, per stimolare la riflessione”.
“Come Pioggia” sarà aperta dall’11 giugno a fine ottobre; si tratta di una quindicina di opere d’arte di artisti italiani e internazionali, sia consolidati che emergenti, lavori recenti, in alcuni casi inediti. Vi sono opere di dell’artista americana Mary Mattingly (USA, 1978), dell’artista turco-tedesca Nezaket Ekici (Turchia, 1970), del giovane g. olmo stuppia (Milano, 1991), di un odei maggiori artisti spagnoli Eugenio Ampudia (Spagna, 1958), di Stefano Caimi (Merate, 1991), di Philipp Messner (Bolzano, 1975), di Saverio Bonato (Schio, 1991), di Elena Lavellés (Spagna, 1981), di Giacomo Segantin (Abano Terme, 1995), di Giulia Nelli (Legnano, 1992), di Micol Grazioli (Trento, 1989), di Silvia Listorti (Milano, 1987), di Hannes Egger (Merano, 1981), di Hannah Rowan (Brighton, UK, 1990).
Il percorso espositivo “Come pioggia” prosegue nella project room all’interno della Sala delle Decime del maniero a piano terra. Qui il sottotitolo è “Generazione Antropocene”, tenendo conto che gli studiosi con il termine Antropocene indicano l’era dell’impatto dell’essere umano sul pianeta. In questo caso MUSE e Castel Belasi coinvolgono artisti giovanissimi e s’interrogano sul ruolo che i luoghi di cultura devono avere nell’aiutare a immaginare possibili domani. «Per noi musei si tratta di un richiamo a occuparci dei problemi rilevanti e attuali della nostra società, e operare non solo come qualificati custodi dei patrimoni del passato, ma anche come credibili laboratori di un pensiero rivolto al futuro», afferma Michele Lanzinger, direttore del MUSE.
Protagonisti in questa sezione della mostra sono quindici italiani under 35, tra artiste e artisti e curatori, che hanno preso parte alla masterclass di We Are the Flood, tenuta lo scorso novembre al MUSE dalla storica dell’arte newyorchese Julie Riess (US), già direttrice del master in arte moderna e contemporanea di Christie’s a New York. Sono esposte una decina di opere che includono un lungometraggio, un’installazione, lavori che utilizzano le parole e altri che sperimentano l’uso dell’intelligenza artificiale, oltre a una serie di loro testi teorici, già raccolti all’interno della pubblicazione dedicata al progetto di MUSE da cui origina la mostra, “We Are the Flood”.