Per ripristinare rapidamente le competenze delle Regioni a Statuto speciale, limitate dalle sentenze della Corte Costituzionale, le Regioni intendono presentare al più presto una proposta comune. Questo quanto emerso dalla riunione tenutasi oggi a Roma, alla quale il presidente Arno Kompatscher, nella sua funzione di coordinatore, ha invitato le Regioni a Statuto speciale e le Province autonome di Bolzano e di Trento.
Come è noto, a partire dalla Riforma costituzionale del 2001, la giurisprudenza della Corte Costituzionale ha più volte determinato problemi e limitazioni alle competenze delle Regioni a Statuto speciale. “Per quanto riguarda l’Autonomia dell’Alto Adige, anche il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha fatto esplicito riferimento a questo ripristino nella sua dichiarazione di Governo, poiché vi è un obbligo in tal senso legato all’ancoraggio internazionale dell’Autonomia dell’Alto Adige”, ha ricordato in questo contesto il presidente altoatesino.
L’incontro di oggi è servito a coordinare il lavoro tra le singole Regioni a Statuto speciale per poter presentare una proposta comune. Le Regioni hanno concordato sulla necessità di preparare rapidamente la bozza per poterla poi discutere con il Governo.
Le Regioni italiane dell’arco alpino uniscono le forze sulla questione dei grandi predatori: insieme vogliono attirare l’attenzione sull’ormai grave problema dei grandi carnivori in tutte le regioni alpine e sull’urgente necessità di intervenire.
Su invito del presidente Arno Kompatscher, i rappresentanti delle Regioni Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto e Friuli-Venezia Giulia hanno constatato, durante l’incontro di oggi alla Conferenza delle Regioni tenutasi a Roma, che le popolazioni di lupi e orsi nell’arco alpino sono cresciute fortemente negli ultimi anni e sono quindi ben lontane dal rischio di estinzione. La conseguenza di questo stato di cose, secondo il presidente Kompatscher, è il rischio di non poter più gestire in maniera tradizionale i pascoli alpini; dall’altro lato, si registra anche una crescente presenza di orsi e lupi nei pressi degli insediamenti umani. “Questo ha un impatto sull’intera popolazione, e molte persone ora hanno paura” sottolinea Kompatscher.
Le Regioni hanno quindi deciso di tenersi reciprocamente informate sull‘evoluzione delle popolazioni dei grandi predatori presenti sul territorio e di documentarla in maniera congiunta. Come è noto, secondo la Direttiva europea Flora-Fauna-Habitat (Direttiva FFH), questo è uno dei prerequisiti per le misure e i piani di gestione dei grandi predatori.
Allo stesso tempo, le Regioni alpine chiedono congiuntamente al Governo di lavorare a livello europeo in due fasi per una gestione reale e pratica dei grandi predatori a livello locale. L’obiettivo principale è un sostanziale declassamento dello status di protezione nell’arco alpino, seguendo l’esempio della Finlandia. In previsione di ciò, dovrebbe essere già possibile nel frattempo emanare piani di gestione, sull’esempio di quanto già avvenuto in Svezia e Francia. Ciò dovrebbe avvenire attraverso una delega alle Regioni. “Se questo non è possibile, chiediamo almeno un piano nazionale che non solo permetta di rimuovere gli animali problematici, ma che ne regoli effettivamente la popolazione”, ha dichiarato il presidente Kompatscher.