Giulio Angelucci, uomo che guarda al futuro candidato dei Verdi alle Provinciali.
I Verdi hanno presentato oggi un altro candidato per le elezioni provinciali. Giulio Angelucci, bolzanino dal 2001 direttore dell’Ufficio gestione rifiuti all’ Agenzia per la protezione dell’Ambiente della provincia di Bolzano. Angelucci si occupa di pianificazione ambientale, seguendo, coordinando e concependo più progetti di riduzione dei rifiuti portati avanti dall’Agenzia per l’ambiente. Ha seguito tematiche complesse come l’implementazione di sistemi di monitoraggio ambientale con particolare riferimento alle emissioni di nanopolveri e attualmente è impegnato nell’applicazione a livello locale del pacchetto di economia circolare e nella riformulazione del sistema di gestione provinciale dei rifiuti.
Angelucci porta alla politica il suo bagaglio di competenze tecniche. “Ma anche la consapevolezza che la crisi climatica ci mette, come umanità, davanti a delle scelte coraggiose. La crisi ambientale mostra come il mondo sia un sistema complesso e articolato, dove la tecnologia è in grado di dare solo alcune, seppur importanti, risposte. L’approccio deve essere integrato. È necessario agire su più ambiti,” così Angelucci sul perché della sua candidatura nei Verdi.
Nella sua attività professionale e istituzionale ha spaziato in più campi, in particolare in quello della riduzione dei rifiuti. Ha coordinato e condotto per diversi anni l’attività di educazione ambientale con progetti come “La merenda ecologica”, la mostra per le scuole “Più o meno rifiuti”, “La tigre di carta”.
Attualmente è impegnato nell’applicazione del c.d. “pacchetto economia circolare” e nella riformulazione del sistema di governance e di gestione provinciale dei rifiuti Su questi temi Angelucci potrà sicuramente dare il suo contributo programmatico. Lo sintetizza così:
STILI DI VITA – Potenziare l’educazione ambientale nelle scuole, introducendo anche il tema della ecologia interiore, cioè una coscienza ecologica o promuovere campagne di sensibilizzazione su stili di vita consapevole, coinvolgendo anche le associazioni di categoria.
SPRECO ALIMENTARE – Abbiamo un obiettivo comunitario che impone di ridurre del 50% lo spreco, ma non sappiamo se produciamo 80 o 150 kg all’anno di spreco alimentare a persona. Per stabilire una strategia è indispensabile avere il dato di partenza.
ECONOMIA CIRCOLARE partendo da alcune filiere. Il campo dell’edilizia, ad esempio, è uno di quelli che maggiormente impattano sulla impronta ecologica. E qui è indispensabile concepire edifici ad alte prestazioni energetiche.
REVISIONE DEL MECCANISMO DEI FINANZIAMENTI. Rivedere il meccanismo dei finanziamenti anche con la riorganizzazione dei settori storici della tutela tecnica dell’ambiente (il cosiddetto technischer Umweltschutz). I servizi pubblici locali possono spogliarsi dell’aspirazione imprenditoriale nell’idea di copiare i privati cercando l’efficacia ancor prima che l´efficienza, con lo scopo di avere tariffe per i servizi pubblici che siano sostenibili e trasparenti. I finanziamenti pubblici dovranno prioritariamente essere impiegati nelle due grandi emergenze, che sono: la siccità (con interventi di mitigazione) e la transizione energetica.
“Con le dovute cautele è possibile affermare che la desiderabilità della transizione ecologica ha più possibilità di successo partendo da una dimensione locale, intesa come dimensione comunitaria tangibile, dove è possibile l’identificazione delle persone con la natura circostante. È necessario che ritorniamo al significato profondo delle parole: economia significa gestione dei beni della casa. Non viviamo di economia, viviamo dei frutti della terra, delle materie prime, l’economia ha l’importante compito di gestire bene queste risorse”, conclude Angelucci.
Foto@Felix von Wohlgemuth, Brigitte Foppa, Giulio Angelucci, Riccardo Dello Sbarba