La cooperativa sociale GINKO, impegnata nella riapertura del negozio nel quartiere meranese di Santa Maria Assunta, è tra i cinque premi nazionali, sui 35 presentati, assegnati da Legacoop Nazionale per promuovere la nuova impresa cooperativa al femminile.
Julia Dalsant e Mauro Sperandio, rispettivamente vicepresidente e socio fondatore della cooperativa sociale meranese “Ginko per il bene comune”, l’11 maggio scorso hanno ritirato a Roma uno dei cinque premi nazionali che Legacoop –attraverso l’iniziativa CoopstartupHer–ha riconosciuto a progetti che avessero al centro il rilancio, dopo la crisi pandemica che ha colpito le donne di tutte le fasce d’età, l’imprenditoria cooperativa al femminile.
La cooperativa, nata soltanto poco più di un anno fa, è impegnata nel progetto della riapertura di un punto vendita storico: quello situato nel quartiere di Santa Maria Assunta, chiuso ormai da troppo tempo. Grazie alla disponibilità di IPES, proprietaria dell’immobile, a porre in affitto gli spazi e contestualmente a eseguire i necessari lavori di ristrutturazione; grazie a una solida rete di produttori che gravitano intorno al circuito dei GAS (Gruppi di Acquisto solidale), ma soprattutto grazie all’entusiasmo, alla determinazione e all’impegno costante e volontario dei/delle numerosi/e soci/e fondatori/trici, GINKO è ormai sulla buona strada per poter concretizzare il proprio progetto.
Il premio ricevuto a Roma, al di là dell’importo di € 10.000 che garantisce solidità alla partenza dell’impresa, rappresenta un riconoscimento nazionale alla bontà del progetto: riaprire un punto vendita di prodotti biologici, freschi, confezionati utili per l’igiene della casa e della persona, sani, sostenibili e a prezzi equi, offrendo, al contempo, uno spazio aperto allo scambio di buone pratiche di solidarietà e sostenibilità, diffondendo i principi di un’economia circolare.
E che ai vertici della cooperativa, ma ancor di più tra i soci attivi, vi siano due donne – la presidente Elda Dalla Bona e la vice Julia Dalsant – accanto all’intergenerazionalità dell’intero corpo dei soci, non è un semplice valore aggiunto, ma il segno tangibile di un indispensabile cambiamento culturale: dal semplice rispetto dei principi costituzionali di parità e uguaglianza all’adozione non solo di politiche, ma anche di strumenti mirati per assicurare una maggiore partecipazione delle donne alla vita economica e sociale del Paese come delle sue comunità locali.
Ginko in questa fase si sostiene anche grazie all’aiuto di coloro che credono in questo progetto e nella filosofia che lo anima. In questo senso, oltre a iniziative già realizzate nel quartiere, è stata attivata una raccolta pubblica di donazioni, un’azione di crowdfunding che con l’obiettivo di raggiungere l’importo di € 20.000 si sta già avvicinando ai € 15.000. Questa raccolta di fondi, cui è possibile partecipare ancora per un mese e anche con piccole somme, è promossa dalla piattaforma nazionale Produzioni dal Basso (produzionidalbasso.com) del network di Banca Etica. Ginko ha scelto questo strumento di azionariato popolare perché il bene comune può vivere solo grazie all’apporto di tutti/e.