Dura presa di posizione della Uil Scuola sul sondaggio inviato alle famiglie con la richiesta d’opinione sulla scuola estiva. “La Provincia dica come intende farla perché qualsiasi iniziativa estiva con i docenti deve passare dai collegi docenti. A chi saranno affidati i bambini?”.
L’Astat ha inviato un questionario ai genitori dei bambini della scuola dell’infanzia e della primaria sulla necessità (o meno) sulla scuola estiva o l’assistenza prolungata. Sette i minuti necessari per compilarlo ma ne bastano molto meno al sindacato della Uil Scuola per sobbalzare dalla sedia. La sensazione del sindacato è che l’Istituto, su input della politica, abbia messo il carro davanti ai buoi andando a sondare opinioni circa soluzioni che sono ancora molto lontane dall’essere anche solo progettate. “Quando si propongono certe cose – tuona il segretario regionale Marco Pugliese – bisognerebbe quantomeno conoscere un minimo la scuola. Sull’infanzia c’è un impianto diverso dove andrà trovata una quadra che può anche essere possibile. Se si sale d’età andando a toccare la primaria, tuttavia, qualsiasi iniziativa estiva passa dall’approvazione del collegio docenti. Forse prima va chiesta l’opinione degli insegnanti. Così facendo si finisce solo per illudere i genitori su prospettive che non sono reali creando banalmente la condizioni per inutili frizioni”.
“Basta trascinare la scuola nelle logiche elettorali”
Qualche responsabilità, in questo, va anche alla Provincia. “Spieghino bene cosa vogliono fare. Sanno anche loro che, per contratto, gli insegnanti in estate non possono essere chiamati a lavorare a patto di creare un progetto che sia votato dai collegi docenti. Non può essere calato dall’alto. Che facciano i questionari sull’armonizzazione dei tempi famigliari ma evitino di illudere i genitori. Spieghino bene che personale intendono utilizzare per le eventuali scuole primarie estive. Magari pensano di coinvolgere le associazioni. Lasciamo, però, perdere i sondaggi utili a prendere qualche like in vista delle elezioni. Campagne pretestuose. Sarebbe utile, invece, che Palazzo Widmann parli prima di certe cose con chi conosce la tecnica della scuola”.