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Un unico luogo di archiviazione per tutti i dati digitali pubblici

6 Marzo 2023

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Un unico luogo di archiviazione per tutti i dati digitali pubblici

“Non stiamo parlando di un volume di dati in terabyte, ma in petabyte”, afferma Josef Thomas Hofer, direttore della Ripartizione informatica. Eppure un petabyte corrisponde all’inimmaginabile cifra di 1000 therabyte o di un milione di gigabyte: una quantità di dati quasi ingestibile. Attualmente nel data center, gestito da Informatica Alto Adige, sono gestiti 5,15 petabyte di dati; alla fine del progetto saranno il doppio, ovvero 11,2 petabyte. Questo progetto è nato da una decisione della Giunta provinciale dello scorso luglio. “I dati sono un importante terreno fertile per il futuro. Pertanto, è importante mantenerne il più possibile la gestione nelle proprie mani e investire risorse in essa”, afferma il presidente, Arno Kompatscher. Inoltre, la sicurezza dei dati è un requisito che può essere soddisfatto solo con una competenza integrata.
L’obiettivo dichiarato è quello di riunire tutti i dati digitali della Pubblica Amministrazione in Alto Adige – degli Uffici Provinciali, dei Servizi Sanitari, dei Comuni, delle Comunità Comprensoriali – in un unico Data Center. “Non stiamo parlando di migrazione dei dati, ma di consolidamento. I dati saranno raccolti in un luogo che attualmente soddisfa i più elevati requisiti di sicurezza informatica – in gergo tecnico, Data Center di tipo A”, spiega Hofer. Questo centro dati si trova in via Siemens a Bolzano, e c’è anche un centro dati di backup a Brunico.
All’evento inaugurale dell’altro giorno, a cui hanno partecipato il presidente della giunta provinciale Arno Kompatscher e il direttore generale della Provincia, Alexander Steiner, è stato tracciato il percorso di questo progetto interstrutturale. “La nostra strategia è semplificare, fidarsi, tralasciare il superfluo”, ha detto Steiner. Un centro dati comune per tutta la Pubblica amministrazione altoatesina, in cui confluiscono risorse finanziarie e umane, è in grado di farlo. Tutte le parti interessate devono avere la necessaria fiducia nei tecnici e condividere e sostenere la strategia comune, in modo da poter tralasciare il superfluo e creare un’amministrazione digitale più snella e semplice.  Con il progetto presentato qualche giorno fa, la strategia di sviluppo per l’ampliamento del Centro Dati “single South Tyrol” sarà portata avanti nei prossimi mesi congiuntamente dall’Amministrazione provinciale e da tutti gli Enti interessati. Verranno sondati i possibili scenari evolutivi per far migrare gli attuali dati dal Data Center di tipo B verso quello di tipo A di Bolzano. L’Agid (Agenzia per l’Italia digitale) classifica il Data Center di Bolzano come candidato di Gruppo A. Gli altri, presenti sul territorio provinciale sono classificati come Gruppo B e dovranno cessare l’attività nei prossimi anni. Con la consulenza del Team Deloitte, leader internazionale nelle strategie per i Data Center, il team guidato dal direttore generale di Informatica Alto Adige, Stefan Gasslitter, svilupperà nei prossimi mesi un piano strategico. Il presidente della SIAG, Oscar de Iorio, ha promosso la riduzione della burocrazia in relazione agli acquisti di hardware per il data center: “Per stare al passo con lo sviluppo tecnologico, abbiamo bisogno di percorsi burocratici più brevi”.
Il Data Center unificato dell’Alto Adige è un prerequisito per migliorare l’informatizzazione di tutti i servizi pubblici, ottimizzare la digitalizzazione e portare con sé molti vantaggi. Le esigenze dei sistemi informatici, come stabilità, disponibilità, integrità dei dati, velocità e sicurezza, sono così elevate che per gli enti più piccoli diventa sempre più difficile e costoso soddisfarle.
Le infrastrutture e i servizi forniti dal Data Center sono complessi e richiedono l’impiego di un gran numero di professionisti – attualmente si prevedono 32 posti a tempo pieno – con un alto profilo tecnico e organizzativo per implementarli e farli funzionare. “È difficile trovare professionisti dell’IT e quindi è importante mettere insieme e impiegare competenze specifiche per il funzionamento di un Data Center. Le amministrazioni pubbliche possono così occuparsi meglio dei loro servizi principali”, spiega Hofer, sottolineando però che “è importante continuare ad avere specialisti IT nei singoli uffici per gestire e ottimizzare i loro servizi”.
L’ulteriore sviluppo del “Centro di calcolo unificato dell’Alto Adige” (Data Center Unico Alto Adige) è finanziato da diversi fondi dell’UE (FESR – Fondo europeo di sviluppo regionale) e dal bilancio provinciale. Inoltre, esistono una serie di misure di finanziamento parallele che promuovono principalmente la migrazione dei servizi di e-government verso il Data Center Unificato.