“Se dicessimo la verità. Ultimo capitolo”, teatro per gli studenti nella Stagione dello Stabile di Bolzano

Debutta in Alto Adige, nell’ambito della stagione “W il Teatro!” che da 33 anni lo Stabile dedica alle scuole “Se dicessimo la verità. Ultimo Capitolo”, lo spettacolo nato da un’idea di Giulia Minoli e scritto con Emanuela Giordano che ne cura anche la regia. Coprodotto dallo Stabile bolzanino insieme al Centro Teatrale Bresciano, al Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa e alla Fondazione TRG con il patrocinio della Fondazione della Comunità Bresciana, “Se dicessimo la verità. Ultimo Capitolo” verrà presentato nel corso di cinque matinée dedicati alle Scuole Secondarie di Secondo Grado di Brunico giovedì 23 marzo, di Bressanone lunedì 27 marzo, di Merano martedì 28 marzo e alle studentesse e studenti degli istituti Secondari di Secondo grado di Bolzano giovedì 30 e venerdì 31 marzo.
Nel corso dell’anno scolastico la rassegna “W IL TEATRO!” realizzata dal TSB e dal Dipartimento Cultura, Istruzione e Formazione italiana della Provincia Autonoma di Bolzano, propone un’accurata selezione di appuntamenti teatrali dedicati agli studenti, dalle scuole d’infanzia alle secondarie di secondo grado.
Oltre 40.000 le studentesse e gli studenti coinvolti grazie a più di 200 repliche di spettacoli delle migliori compagnie a livello nazionale sui palcoscenici di Bolzano, Merano, Brunico, Bressanone, Vipiteno, Egna e Laives, e in tutte le scuole dell’infanzia di lingua italiana della provincia, da Silandro a Dobbiaco, da Brennero a Salorno.
“Se dicessimo la verità. Ultimo Capitolo”, è un’opera-dibattito sul tema della legalità di Minoli e Giordano che da dieci anni attraversa l’Italia raccontando storie di resistenza e lotta alla criminalità organizzata. Un testo vivo, che si rinnova e si nutre delle tante vicende e persone che a ogni passaggio ne arricchiscono i contenuti e la drammaturgia. «La criminalità organizzata, grazie alla crisi provocata dalla pandemia, ha moltiplicato affari, investimenti, relazioni finanziarie» affermano le autrici. «Questo è accaduto e accade in tutto il mondo, anche se il mondo finge di non saperlo. È una rimozione collettiva che riguarda le Istituzioni e i cittadini. Non si avverte il pericolo ed è vaga la percezione del problema».
Lo spettacolo interpretato da Daria D’Aloia, Anna Manella, Francesca Osso e Simone Tudda sulle musiche originali di Tommaso Di Giulio, racconta gli aspetti meno conosciuti del fenomeno mafioso, quelli che riguardano la globalizzazione, l’alta finanza, i cosiddetti uomini cerniera, professionisti accreditati che fanno da tramite tra il crimine e le amministrazioni pubbliche, gli imprenditori in difficoltà e i sempre più spregiudicati sistemi di investimento. Al centro la ‘ndrangheta che si è insediata in Nord Italia, minacciando l’assetto urbanistico del territorio, le sue regole sociali, la sua storia “sana”.
Se dicessimo la verità. Ultimo capitolo è parte integrante de Il Palcoscenico della legalità, un progetto di CCO – Crisi Come Opportunità promosso da CROSS – Osservatorio sulla Criminalità Organizzata, LARCO – Laboratorio Analisi e ricerca sulla criminalità organizzata – Università degli studi di Torino, Fondazione Pol.i.s, Fondazione Falcone, Centro Studi Paolo Borsellino, Avviso Pubblico. Enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie, Fondazione Silvia Ruotolo, AddioPizzo, DaSud, Italiachecambia.org, Fondazione Giancarlo Siani Onlus in collaborazione con Università di Pisa – Master in Analisi, prevenzione e contrasto della criminalità organizzata e della corruzione, Università di Bologna – Master Gestione e Riutilizzo di Beni e Aziende confiscati alle mafie.

Foto di scena @c Teatro Stabile Bolzano